I cartelli del narcotraffico che controllano il Messico. (Internazionale)

Un rapporto pubblicato nel gennaio 2012 da Stratfor, un’agenzia che si occupa di difesa e sicurezza internazionale, indicava Los Zetas come il cartello più grande e più radicato sul territorio del Messico. Il gruppo è emerso nel 1999 composto da disertori delle forze speciali dell’esercito messicano. All’inizio lavoravano come paramilitari per il cartello del Golfo, dal quale si sono separati nel 2010.

Il cartello ha il suo quartier generale a Nuevo Laredo, nello stato di Tamaulipas, nel nordest del paese e ha preso il suo nome dal suo primo capo, Arturo Guzmán Decena, noto alla polizia come “Z1″. Nuevo Laredo è il valico tra Messico e Stati Uniti più trafficato e anche quello che permette di nascondere merce illegale più facilmente proprio grazie al traffico. Los Zetas è famoso per i metodi brutali, che includono torture e decapitazioni. In molti casi l’organizzazione ha abbandonato i corpi delle sue vittime sulle strade e autostrade messicane come avvertimento per i gruppi rivali.

Tra il 2012 e il 2013 all’interno del cartello ci sono state delle divisioni e i capi delle varie fazioni sono stati uccisi o arrestati. Heriberto Lazcano è stato ucciso dall’esercito messicano nell’ottobre del 2012. Miguel Angel Treviño Morales, successore di Lazcano alla guida del cartello, è stato arrestato il 15 luglio 2013 a Nuevo Laredo. Morales è stato associato a duemila uccisioni ed è accusato di aver contrabbandato tonnellate di cocaina e marijuana e aver riciclato decine di milioni di dollari negli Stati Uniti anche attraverso corse di cavalli e proprietà immobiliari. Con la guida di Miguel Angel Treviño Morales la strategia del gruppo è diventata meno violenta, ma non per questo meno aggressiva. A sostituirlo alla guida dopo l’arresto era arrivato il fratello, Oscár Omar Treviño Morales, conosciuto come Alejandro. Oscár Omar Treviño Morales è stato arrestato a Nuevo León il 4 marzo in un’operazione della polizia e dell’esercito messicano. Internazionale, Stratfor

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