15 giugno 2015 16:25

Quasi mezzo milione di studenti si sta preparando alla prima prova degli esami di maturità, prevista per mercoledì 17 giugno. I candidati di quest’anno sono gli studenti che hanno cominciato il ciclo scolastico nel 2010, l’anno di entrata in vigore della riforma scolastica firmata da Mariastella Gelmini (ministra delll’istruzione dell’ultimo governo guidato da Silvio Berlusconi), e saranno dunque i primi a sperimentare le novità degli esami e ad avere il diploma dei nuovi indirizzi di studio.

La prima prova. Nessuna novità per la consueta prova di italiano. Come in passato gli studenti si troveranno davanti quattro esercizi: l’analisi di un testo letterario, il saggio breve o articolo di giornale, il tema storico e il tema di attualità. La prova comincerò alle 8.30 e avrà una durata massima di sei ore.

La seconda prova. Il giorno successivo sarà il turno della prova specifica per ogni indirizzo: latino al liceo classico, matematica allo scientifico, lingua straniera al linguistico, scienze umane al liceo delle scienze umane, disegno e progettazione industriale all’istituto tecnico di indirizzo meccanica, meccatronica ed energia. Fino all’anno scorso gli studenti del liceo linguistico potevano decidere in quale lingua svolgere la seconda prova, da quest’anno invece lo stabilisce il ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (Miur), che ha scelto la lingua straniera 1, cioè quella principale. Inoltre debuttano agli esami le materie di indirizzo specifiche dei nuovi licei, istituti tecnici e professionali: al liceo musicale ci sarà una prova di teoria, analisi e composizione; al liceo coreutico, di tecniche della danza.

La terza prova. Il quiz che comprende cinque materie è previsto per lunedì 22 giugno. La terza prova non è ministeriale, quindi ogni scuola potrà scegliere autonomamente le materie, le domande e la durata del quiz. Le tipologie previste sono: trattazione sintetica degli argomenti, quesiti a risposta singola, quesiti a risposta multipla, problemi a soluzione rapida, analisi di casi pratici e professionali, sviluppo di progetti.

Il colloquio orale. Tra le novità introdotte dalla riforma c’è anche una disciplina non linguistica studiata in lingua straniera (Clil, content and language integrated learning). Gli studenti potranno essere interrogati su un argomento di questa disciplina, ma solo nel caso in cui il docente che ha impartito l’insegnamento sia membro interno della commissione. Oppure potranno fare una relazione sulle attività di tirocinio o stage svolte in fabbrica o in azienda durante l’anno. Ogni giorno saranno interrogati al massimo cinque candidati, e l’ordine sarà stabilito con un sorteggio.

Commissari esterni. All’inizio dell’anno il Miur aveva annunciato commissioni composte solo da docenti interni agli istituti, ma anche quest’anno tre materie d’esame saranno affidate ai commissari esterni. La lista dei nomi è stata pubblicata il 3 giugno e può essere consultata online. In alcuni casi la materia della seconda prova sarà affidata a un commissario esterno.

Il calcolo del voto finale. Il voto finale si otterrà sommando i voti delle singole prove al credito scolastico, che può arrivare a un massimo di 25 punti. Il punteggio è espresso in centesimi e il voto minimo per superare l’esame è 60/100. Ognuna delle tre prove pratiche vale al massimo 15 punti, il colloquio ne vale 30. La commissione può concedere 5 punti di bonus agli studenti che hanno ottenuto almeno 15 punti di credito e 70 punti alle prove d’esame.

La lode. È prevista per gli studenti che hanno ottenuto 25 punti di credito e 45 punti alle prove scritte senza dover ricorrere al bonus, e che nelle pagelle del terzo, quarto e quinto hanno ottenuto voti superiori o uguali all’otto in tutte le materie. Oltre alle agevolazioni economiche, gli studenti che ottengono la lode vengono inseriti nell’albo delle eccellenze del Miur.

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