29 giugno 2015 18:33

È stato un lunedì nero per la borsa italiana e per le altre piazze azionarie europee, dopo lo strappo con la Grecia che si è consumato alla riunione dell’eurogruppo di sabato 27 giugno. I mercati hanno reagito male e con forti vendite, sia sull’azionario sia sul mercato dei bond, alla notizia del referendum greco, mentre l’euro ha resistito. Piazza Affari ha chiuso a -5,17 per cento, a 22.569,9492 punti, e l’All Share ha perso il 4,99 per cento, chiudendo a 24.074,9297 punti.

Negative anche le altre borse europee: a Londra l’Ftse 100 è arretrato dell’1,97 per cento a 6.620,48 punti; a Parigi il Cac 40 ha perso il 3,74 per cento a 4.869,82 punti, mentre a Francoforte il Dax è scivolato del 3,56 per cento a 11.083,20 punti. È andata male anche a Madrid, che ha ceduto il 4,43 per cento mentre la borsa di Atene resterà chiusa fino al 7 luglio prossimo.

Il differenziale tra i titoli di stato decennali italiani (btp) e i bund tedeschi si è attestato invece a 155 punti, in rialzo di 30 punti rispetto alla vigilia, dopo aver toccato anche i 200 punti nei primi cambi. A quel punto – come ha confermato Bloomberg – è intervenuta la Banca centrale europea con gli acquisti in linea col piano di quantitative easing.

Dopo l’interruzione delle trattative tra i creditori internazionali e le autorità greche, la Bce ha congelato fondi vitali alle banche greche, lasciando Atene senza altra scelta se non chiudere gli sportelli per evitare il collasso. Banche e borsa greche saranno chiuse per tutta la settimana, con un limite di 60 euro al giorno per il denaro contante ritirato ai bancomat.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it