17 settembre 2015 13:02

Il video della Reuters


Circa un milione di persone ha dovuto abbandonare la propria casa a causa del forte terremoto che ha colpito il Cile centrale la sera del 16 settembre. Otto persone sono morte e ci sono almeno venti feriti. La scossa principale è avvenuta alle 19.54, le 00.54 in Italia.

Il dipartimento di geofisica dell’Università del Cile ha registrato una magnitudo di 8,4 a undici chilometri di profondità. L’epicentro si trova al largo della costa cilena, a circa 46 chilometri a ovest della città di Illapel. Ci sono state almeno cinquanta scosse di assestamento. Secondo la United States geological survey (Usgs), la scossa principale ha avuto una magnitudo di 8,3, mentre l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano ha registrato una magnitudo di 8,2.

Gli tsunami. Circa mezz’ora dopo la scossa principale, la cittadina costiera di Tongoy, a nord dell’epicentro, è stata colpita da onde alte fino a due metri. A Coquimbo, poco lontano, le onde hanno raggiunto l’altezza di 4,5 metri. La presidente cilena Michelle Bachelet, parlando alla televisione nazionale, ha dichiarato lo stato di emergenza in queste località e ha inviato l’esercito per aiutare la popolazione ed evitare i saccheggi.

Anche Concón, località turistica a sud dell’epicentro, è stata allagata. L’allerta tsunami è stata indetta anche in altri paesi del Pacifico, in particolare in Messico, lungo la costa californiana degli Stati Uniti, nelle isole Hawaii e alle Fiji, nella Polinesia francese, in Nuova Zelanda e in Giappone. In mattinata l’allerta tsunami in Cile è stata revocata.

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Fortunatamente il terremoto è avvenuto all’ora di punta, per cui gli uffici erano ormai vuoti e molte persone si trovavano per strada sulla via di casa. Le linee telefoniche sono parzialmente interrotte e per questo il numero delle vittime accertate potrebbe salire nelle prossime ore, quando le comunicazioni saranno completamente ristabilite.

I terremoti in Cile nella storia. Al largo della costa cilena la placca tettonica di Nazca si scontra con la placca sudamericana e per questo motivo tutta la regione è ad alto rischio sismico. In Cile, nel 1960, un terremoto di magnitudo 9,5 causò la morte di più di cinquemila persone ed è considerato l’evento sismico più forte mai registrato nella storia. Il sisma più intenso degli ultimi anni è stato quello del 27 febbraio 2010. Fu registrata una magnitudo di 8,8. Più di cinquecento persone morirono e circa 220mila abitazioni furono distrutte, anche a causa dello tsunami dovuto alle scosse. In quell’occasione, fu rilasciata così tanta energia che la rotazione terrestre ne fu influenzata, e la durata del giorno si è accorciata permanentemente di poco più di un microsecondo. Il terremoto più recente è avvenuto il primo aprile 2014 ed ebbe una scossa principale di magnitudo 8,2.

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