20 ottobre 2015 19:17

Stamattina alle 7 a Bologna circa duecento tra poliziotti, carabinieri e vigili del fuoco hanno avviato lo sgombero della sede dell’ex Telecom in via Fioravanti. Lo stabile era occupato dal 4 dicembre 2014 da 280 persone, tra cui un centinaio di minori.

Una cinquantina di persone sono salite sul tetto dell’edificio, che si trova di fronte al comune di Bologna, per opporsi allo sgombero. È partita una lunga trattativa con il comune.

Dopo undici ore di discussioni, il collettivo Social log ha dichiarato che è stata trovata un’intesa e la regione Emilia Romagna ha dichiarato che garantirà un altro alloggio alle famiglie che vivono nello stabile, tra le quali ci sono alcune persone rimaste disoccupate in seguito al fallimento dell’attività. Gli occupanti hanno assicurato che scenderanno dal tetto.

Fuori dall’edificio ci sono stati scontri con alcuni manifestanti per il diritto alla casa, che esprimevano solidarietà agli occupanti. Le forze dell’ordine hanno fatto diverse cariche e due manifestanti sono rimasti lievemente feriti.

L’ex Telecom è una delle più grandi occupazioni abitative del nord Italia. A marzo il tribunale del riesame aveva reso esecutivo lo sgombero dello stabile, di proprietà di un fondo immobiliare tedesco.

Lo sgombero all’ex sede della Telecom di Bologna, il 20 ottobre 2015. (Michele Lapini)

Si tratta del secondo sgombero nel giro di pochi giorni a Bologna, dopo quello del Cassero di Santo Stefano, sede del collettivo per i diritti lgbt Atlantide, e dello stabile occupato in via Solferino.

Nel pomeriggio si sono svolti cortei di solidarietà anche in altre città italiane: a Roma ci sono stati momenti di tensione tra i manifestanti e le forze dell’ordine a Porta Pia.

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