24 aprile 2017 13:52

Il giornalista e documentarista Gabriele Del Grande, 34 anni, è arrivato all’aeroporto di Bologna alle 10.30 del 24 aprile a bordo di un aereo della Turkish airlines partito da Istanbul. La notizia del suo rilascio è stata diffusa alle 7.30 dal ministro degli esteri Angelino Alfano che su Twitter ha detto: “Ho avuto la gioia di avvisare i suoi familiari”.

“Sto bene, la più grande difficoltà è stata la privazione della libertà, nessuno mi ha mancato di rispetto e mi ha mosso violenza. La violenza che mi è stata rivolta è istituzionale, considero illegale quello che mi è successo”, ha detto Del Grande all’arrivo all’aeroporto, dopo aver incontrato la sua compagna Alexandra D’Onofrio, i suoi familiari e il ministro Alfano.

Due settimane di reclusione

  • Del Grande viene fermato il 9 aprile dalle autorità turche mentre si trova nella provincia meridionale di Hatay, al confine con la Siria. Stava lavorando al suo ultimo libro Un partigiano mi disse sulla guerra civile siriana.
  • Dopo aver avvisato con una telefonata la sua compagna, il 10 aprile, non se ne hanno più notizie dirette per otto giorni.
  • L’11 aprile il giornalista italiano viene spostato in un centro di identificazione ed espulsione a Muğla, sulla costa egea, in un regime di detenzione amministrativa, senza l’autorizzazione di un giudice e senza che gli sia permesso parlare con un avvocato. A quel punto cominciano le voci di una sua rapida espulsione.

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  • Il 18 aprile Del Grande telefona ai familiari annunciando uno sciopero della fame per denunciare la violazione dei suoi diritti. Racconta di stare bene, ma di essere stato sottoposto a continui interrogatori sul suo lavoro. I genitori e la compagna chiedono alle autorità e all’opinione pubblica di manifestare solidarietà e di protestare per chiedere l’immediato rilascio del giornalista.
  • Il 20 aprile dagli Stati Uniti il presidente del consiglio Paolo Gentiloni chiede una soluzione rapida del caso. Il ministro degli esteri Angelino Alfano annuncia che Ankara ha concesso al giornalista d’incontrare il console italiano e il suo avvocato.
  • Il 21 aprile, a dodici giorni dall’arresto, nove dei quali trascorsi in isolamento, Del Grande incontra il console italiano a Smirne Luigi Iannuzzi e l’avvocato turco Taner Kilic. Il presidente del parlamento europeo Antonio Tajani esorta alla “fermezza senza interrompere il dialogo” con la Turchia.
  • Il 22 aprile in tutta Italia si svolgono manifestazioni e sit-in, da Roma a Palermo, con lo slogan #freeGabriele.
  • Nella notte tra il 23 e il 24 aprile Del Grande viene rilasciato e imbarcato su un aereo per Bologna.

Il giornalista all’arrivo in Italia ha ringraziato le autorità e le persone che lo hanno sostenuto e ha annunciato che cercherà di capire insieme agli avvocati il motivo della sua detenzione, che considera illegale: “Un giornalista è stato privato della libertà, mentre faceva il suo lavoro in un paese amico”. Un pensiero è stato rivolto da Del Grande a tutti i giornalisti che sono detenuti in Turchia e in altri paesi del mondo. La scrittrice Elif Şafak calcola che alla fine del 2016 erano almeno 140 i giornalisti detenuti nelle carceri turche.

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