20 ottobre 2020 11:42

Stati Uniti-Sudan
Il 19 ottobre il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato che il Sudan sarà rimosso dalla lista nera di Washington dei paesi che sostengono il terrorismo. In base a un accordo tra i due paesi, Khartoum pagherà 335 milioni di dollari ai familiari delle vittime degli attentati del 1998 alle ambasciate statunitensi in Kenya e in Tanzania, rivendicati da Al Qaeda. All’epoca il Sudan ospitava il leader del gruppo jihadista Osama bin Laden.

Colombia
Migliaia di indigeni provenienti dalla provincia di Cauca, nel sudovest del paese, hanno partecipato il 19 ottobre a una manifestazione a Bogotá per denunciare le violenze di cui sono vittime. Gli indigeni, che hanno inscenato un processo simbolico del presidente Iván Duque, denunciano l’uccisione di 313 membri delle loro comunità negli ultimi due anni.

Guinea
Il 19 ottobre Celou Dalein Diallo, il principale candidato di opposizione, ha rivendicato la vittoria nelle elezioni presidenziali del 18 ottobre, senza attendere la pubblicazione dei risultati. La commissione elettorale ha respinto l’affermazione di Diallo e ha fatto sapere che i risultati saranno annunciati entro il 25 ottobre. Negli ultimi mesi la candidatura a un terzo mandato del presidente Alpha Condé, 82 anni, ha causato gravi tensioni nel paese.

Nigeria
Il 19 ottobre sono proseguite in tutto il paese le manifestazioni dei giovani che denunciano le violenze della polizia e chiedono riforme politiche. A Lagos i manifestanti hanno occupato l’aeroporto internazionale e bloccato alcune strade. Secondo Amnesty international, quindici persone sono morte nelle violenze dall’inizio della contestazione, dieci giorni fa.

Costa d’Avorio
Una persona è morta e almeno dieci sono rimaste ferite il 19 ottobre nelle violenze scoppiate durante una manifestazione dell’opposizione a Bounoua, 60 chilometri a est di Abidjan. Il 15 ottobre, all’apertura della campagna elettorale in vista delle presidenziali del 31 ottobre, i principali candidati di opposizione, l’ex presidente Henri Konan Bedié e l’ex primo ministro Pascal Affi N’Guessan, hanno annunciato il “boicottaggio del processo elettorale” per contestare la candidatura del presidente Alassane Ouattara a un terzo mandato.

Ungheria
Il 19 ottobre il parlamento ha approvato, con 135 voti a favore e 26 contrari, la nomina di Zsolt András Varga a presidente della corte suprema, nonostante l’opposizione del Consiglio nazionale della magistratura (Obt). Secondo il portavoce dell’Obt, Viktor Vadász, Varga non ha alcuna esperienza come giudice e la sua nomina mette a rischio l’indipendenza della magistratura.

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