Il ministro della salute Roberto Speranza, sulla base degli ultimi dati sull’epidemia di covid-19, ha firmato l’8 gennaio un’ordinanza che stabilisce che dall’11 gennaio cinque regioni saranno zona arancione (regolata dal dpcm del 3 dicembre 2020): si tratta di Calabria, Emilia-Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto. Il resto d’Italia sarà zona gialla “rinforzata”, regolata dal decreto legge del 5 gennaio 2020. Le norme saranno valide fino al 15 gennaio.
Il 9 e 10 gennaio 2021 tutta Italia è in zona arancione.
L’8 gennaio in Italia i tamponi positivi al coronavirus sono stati 17.533 su 140.267 effettuati. I decessi sono stati 620. Il giorno precedente c’erano stati 18.020 nuovi casi su 121.275 tamponi, 414 i morti. Il tasso di positività è del 12,5 per cento. In totale dall’inizio dell’epidemia i casi sono 2.237.890, le vittime 77.911. Attualmente sono positive 570.389 persone.
Cosa prevede la zona arancione
- Si può uscire dalla propria abitazione, ma è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai comuni di residenza. Per spostarsi serve un’autocertificazione.
- Nel caso dei comuni con meno di cinquemila abitanti ci si può spostare entro un raggio di 30 chilometri, ma non per andare nei comuni capoluogo.
- I negozi sono aperti.
- Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie). Resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle ore 22, con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Sono aperti gli autogrill e i servizi di ristorazione di stazioni e aeroporti.
- Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico nei teatri, nei cinema e in altri simili spazi, sia al chiuso sia all’aperto, le attività dei centri ricreativi, centri sociali e centri culturali, musei.
- Sono sospese le attività di palestre, piscine, centri benessere e centri termali.Si può svolgere attività sportiva o attività motoria, purché sia all’aperto.
- I luoghi di culto sono accessibili, sempre evitando assembramenti e rispettando il distanziamento tra le persone. Le funzioni religiose sono permesse.
- Sono vietate le feste sia al chiuso sia all’aperto.
- Nelle abitazioni private non c’è alcun divieto, ma è fortemente raccomandato di evitare di ricevere persone diverse da quelle conviventi.
- Sono vietate le sagre e le fiere di ogni genere.
- Sono sospesi i congressi e i convegni in presenza.
Cosa prevede la zona gialla “rinforzata”
- Dalle ore 5 alle ore 22 ci si può spostare liberamente, senza dover presentare l’autocertificazione.
- Dalle ore 22 alle ore 5 resta valido il coprifuoco: sono vietati tutti gli spostamenti, tranne quelli per esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute.
- È vietato invece ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, tranne quelli per esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute.
- Si possono frequentare bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie dalle ore 5 alle ore 18. Al tavolo si può stare al massimo in quattro persone. Dopo le 18 è consentita solo la ristorazione con asporto o con consegna a domicilio.
- Negozi e centri commerciali sono aperti.
- Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico nei teatri, nei cinema e in altri simili spazi, sia al chiuso sia all’aperto, le attività dei centri ricreativi, centri sociali e centri culturali, musei.
- Sono sospese le attività di palestre, piscine, centri benessere e centri termali. Si può svolgere attività sportiva o attività motoria, purché sia all’aperto.
- I luoghi di culto sono accessibili, sempre evitando assembramenti e rispettando il distanziamento tra le persone. Le funzioni religiose sono permesse.
- Sono vietate le feste sia al chiuso sia all’aperto.
- Nelle abitazioni private non c’è alcun divieto, ma è fortemente raccomandato di evitare di ricevere persone diverse da quelle conviventi.
- Sono vietate le sagre e le fiere di ogni genere.
- Sono sospesi i congressi e i convegni in presenza.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it