• La corte suprema spagnola ha ordinato un’indagine sulla morte delle persone nelle case di cura durante la pandemia covid-19. La Spagna è stata uno dei paesi europei più colpiti dalla pandemia, sia in termini di malattia sia di impatto economico. Su un totale di 48.777 decessi a causa del nuovo coronavirus, più di 24mila sono avvenuti tra le persone ospiti nelle case di cura per anziani durante la prima ondata di coronavirus, secondo i dati ufficiali preliminari riportati dall’emittente Rtve. La corte suprema ha anche chiesto ai giudici istruttori di esaminare il possibile uso improprio di fondi pubblici per acquistare attrezzature difettose o non collaudate. Il tribunale ha respinto circa cinquanta denunce presentate contro il governo per la sua gestione della pandemia, sostenendo che non erano sufficientemente dettagliate da riferirsi a eventuali dirigenti dell’esecutivo. Il ministro della salute spagnolo Salvador Illa ha detto che la campagna di vaccinazione nel paese comincerà il 27 dicembre, il giorno dopo l’arrivo previsto delle prime dosi del farmaco della Pfizer-Biontech.
  • Il segretario generale delle Nazioni Unite ha chiesto al mondo di garantire un vaccino contro il coronavirus disponibile “per tutti, ovunque”. In un discorso al parlamento tedesco, António Guterres ha elogiato i risultati ottenuti dalla Pfizer-Biontech prima di aggiungere che “la nostra sfida ora è garantire che i vaccini siano trattati come un bene pubblico – accessibile e alla portata di tutti, ovunque”. Riferendosi al “virus della disinformazione” Guterres ha affermato che le “Nazioni Unite sono anche impegnate nel fornire notizie e consigli di cui le persone possano fidarsi e lavorano per costruire la fiducia nel vaccino, basandosi sulla scienza e sui dati. Abbiamo visto in tutto il mondo come approcci populisti che ignorano la scienza abbiano ingannato la popolazione”, ha detto Guterres. “Insieme a false notizie e a incontrollate teorie cospirazioniste, la situazione è peggiorata drasticamente”.
  • Quasi 1.500 insegnanti in Sudafrica sono morti di coronavirus nel 2020 e alle scuole del paese serviranno anni per riprendersi, ha dichiarato la ministra dell’educazione di base Angie Motshekga. La ministra ha aggiunto che dal 2021 sarà adottato un piano di ripresa triennale per far fronte alle interruzioni di quest’anno. L’anno accademico 2021 comincerà il 25 gennaio, con il ritorno in classe di insegnanti e alunni il 27 gennaio.
  • La Russia ha segnalato il 17 dicembre 28.552 nuovi casi di coronavirus, di cui 6.937 a Mosca, portando il conteggio dei casi nazionali a 2.791.220 dall’inizio della pandemia. Le autorità hanno anche segnalato 611 morti nelle ultime 24 ore, facendo salire il bilancio ufficiale delle vittime a 49.762. Secondo il sito web Worldometers, la Russia ha registrato 19.123 casi per milione di persone e 341 morti per milione di persone, dati che permetterebbero di classificare il paese tra i meno colpiti. Tuttavia, la Russia ha allo stesso tempo registrato un numero di morti in eccesso per quest’anno di oltre 160mila persone, facendo supporre agli osservatori che la vera portata dell’epidemia possa essere più grave.
  • Oltre a raccomandare di restare a casa per il Natale evitando il rischio di contagiarsi e diffondere il nuovo coronavirus, Hans Kluge, capo dell’ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità, ha sottolineato l’impatto della pandemia sulla salute mentale. “Il covid-19 ha costretto famiglie e comunità a separarsi, spinto aziende in bancarotta e ha privato le popolazioni ​​di opportunità che un anno fa erano date per scontate. Dalle ansie legate alla trasmissione del virus, all’impatto psicologico dei confinamenti e dell’autoisolamento, agli effetti della disoccupazione, delle preoccupazioni finanziarie e dell’esclusione sociale avranno un impatto sulla salute mentale della pandemia di lungo termine e di vasta portata. Le indagini nazionali condotte durante le fasi iniziali della pandemia hanno rivelato che un terzo o più della popolazione adulta era in difficoltà. Un’indagine dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) sul cvid-19 e sui giovani ha rilevato che la pandemia ha significato che un giovane su due (tra i 18 e i 29 anni) è soggetto a depressione e ansia e uno su sei probabilmente ne è colpito. Fino al 20 per cento degli operatori sanitari soffre di ansia e depressione. È molto chiaro che, sebbene influenzato in modo diverso, nessun gruppo demografico o di età è stato risparmiato. E il bilancio”, secondo Kluge, “sarà aggravato dalle ansie che spesso si presentano durante l’inverno e le festività natalizie. Senza le tradizionali reti di supporto fisico che sono così importanti, è fondamentale adottare misure per contrastare l’impatto sulla salute mentale sugli individui e sulle nostre comunità in ogni modo possibile. In questa stagione del dare, proteggere la nostra salute mentale e il nostro benessere e promuovere quello degli altri, è uno dei migliori regali che possiamo fare. Inoltre, in molte comunità i disturbi mentali sono ancora molto stigmatizzati”, e dunque è fondamentale spiega Kluge “sensibilizzare la popolazione su questo tema mano a mano che la vera portata della crisi diventerà più chiara, oltre a sostenere l’assistenza specializzata e servizi di supporto per coloro che sono in condizioni di salute mentale più gravi”.
  • Paul McCartney, 78 anni, ha dichiarato in un’intervista al tabloid The Sun che sarà uno tra le prime star mondiali a essere vaccinato contro il nuovo coronavirus. Secondo quanto riportato dal Guardian a novembre il governo e il servizio sanitario nazionale (Nhs) avrebbero chiesto ad alcune celebrità di appoggiare una grande campagna per convincere le persone a vaccinarsi, visto il numero di persone indecise e un certo scetticismo sui vaccini tra il personale dell’Nhs.
  • La Cina starebbe panificando la vaccinazione di 50 milioni di persone ad alta priorità prima dell’inizio dei viaggi per il capodanno lunare, a gennaio, secondo quanto riportato dal South China Morning Post. Pechino prevede di distribuire cento milioni di dosi dei vaccini prodotti dalle aziende cinesi Sinopharm e Sinovac. “Tre vaccini delle due aziende cinesi hanno ricevuto l’autorizzazione all’uso di emergenza diversi mesi fa e c’era stata un’ondata di sorpresa quando un dirigente della Sinopharm ha rivelato a novembre che circa un milione di persone in gruppi ad alta priorità erano state vaccinate prima che i dati sull’efficacia fossero disponibili. La lentezza nel rilasciare i dati sull’efficacia solleva preoccupazioni anche nei cento paesi interessati ad acquistare i farmaci. I regolatori negli Emirati Arabi Uniti hanno approvato un vaccino Sinopharm, dicendo che ha un’efficacia dell’86 per cento, ma non ci sono stati dati da parte cinese. Wang Junzhi, vice capo di una task force governativa per lo sviluppo di vaccini, ha detto all’inizio di dicembre che la Cina prevede di avere 600 milioni di dosi di vaccini inattivati ​​pronti entro la fine dell’anno”.
  • L’Africa affronta una seconda ondata di covid-19. Nuovi casi stanno emergendo in Africa orientale, settentrionale e meridionale, mentre la tendenza in Africa occidentale è in calo. Per il continente servirebbero vaccini per un totale di 4,7 miliardi di euro, stima l’Oms, ma solo un quarto dei paesi africani ha le risorse economiche necessarie per procurarseli.
  • I contagi da covid-19 confermati quotidianamente dalla Colombia hanno raggiunto il livello più alto da metà agosto. Il paese andino, che ha avuto un totale di 1.468.795 casi confermati e 39.787 morti, ha registrato 12.196 nuovi casi nella sola giornata del 17 dicembre, secondo i dati del ministero della salute. La cifra è stata la più alta dal 19 agosto, quando erano stati registrati 13.055 nuovi casi. Il presidente Ivan Duque il 16 dicembre ha detto che l’aumento del numero di casi potrebbe essere ricondotto alle celebrazioni dell’Immacolata concezione – conosciuta localmente come Notte delle candele – quando le famiglie si riuniscono per mettere le candele alle finestre o fuori delle loro case. La Colombia prevede di vaccinare circa 15 milioni di persone contro il covid-19 nel 2021, compresi gli operatori sanitari, gli over 60 e quelli con condizioni preesistenti. Le unità di terapia intensiva a Bogotà, epicentro dell’infezione, il 17 dicembre erano al 74 per cento della capacità, secondo i dati del dipartimento sanitario locale. Brasile e Colombia stanno segnalando il maggior numero di nuovi casi in Sudamerica, ha affermato l’Organización panamericana de la salud.
  • Gli esperti sanitari del Regno Unito prevedono severe restrizioni che resteranno in vigore sul territorio almeno fino a febbraio. L’Irlanda del Nord si sta preparando a un confinamento totale dal 26 dicembre e ha approvato un piano per rafforzare il servizio di ambulanze e paramedici con personale e mezzi provenienti dalla confinante Irlanda.
  • I medici di base britannici potranno usare le dosi extra di vaccino della Pfizer-Biotech scoperte nelle fiale del farmaco, che in teoria dovrebbero contenere cinque dosi. L’autorizzazione è arrivata dal servizio sanitario ma l’ente regolatore del farmaco ancora non si è pronunciato, diversamente dalla Fda statunitense che ha invece autorizzato l’uso del farmaco eccedente, ma raccomandando di non mescolare il vaccino rimanente da fiale diverse. Oltre che nel Regno Unito, il farmaco è usato nella campagna di vaccinazione in corso negli Stati Uniti, e la prossima settimana potrebbe essere approvato anche dall’agenzia regolatrice dell’Unione europea, l’Ema. Il 18 dicembre la Pfizer-Biontech richiederà l’approvazione del suo vaccino anticovid in Giappone, secondo Kyodo News.
  • I funzionari sanitari nelle Filippine hanno segnalato una “crescita continua” delle infezioni nella capitale e hanno avvertito che potrebbero essere necessarie restrizioni più severe per le cerimonie in chiesa e gli assembramenti natalizi. Il paese ha segnalato il 17 dicembre 1.470 nuovi casi, portando il totale delle infezioni a 454.447. Gli aumenti si sono verificati principalmente nella regione della capitale, Metro Manila. All’inizio di quest’anno, le Filippine hanno subìto uno dei confinamenti più severi e più lunghi al mondo, che ha lasciato milioni di persone senza lavoro. Eppure, il paese rimane uno dei più colpiti nel sudest asiatico.
  • Gli Stati Uniti il 17 dicembre hanno superato un totale di 17 milioni di casi di covid-19, con le infezioni aumentate di più di un milione alla settimana durante il picco dell’inverno, mentre all’inizio dell’anno ci sono voluti tre mesi prima che arrivassero al primo milione. Secondo la Johns Hopkins University, il 17 dicembre gli Stati Uniti hanno confermato 247.403 nuovi casi di coronavirus e 3.656 in un solo giorno, mentre su tutto il territorio è cominciata la prima campagna di vaccinazione. Il rapporto sulla disoccupazione del 16 dicembre ha anche mostrato che le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono aumentate a 885mila, il numero settimanale più alto da settembre.
  • Il presidente eletto Joe Biden è risultato negativo al covid-19, dopo che un consigliere entrante della Casa Bianca, Cedric Richmond, ha contratto il virus, ha dichiarato una portavoce di Biden. Richard non è stato in stretto contatto con Biden in base ai parametri dei Centri per il controllo delle malattie
  • Uno studio pubblicato su The Lancet Respiratory Medicine, usando i dati nazionali francesi, mostra un tasso di mortalità ospedaliera quasi triplo tra i pazienti covid-19 rispetto ai quelli con l’influenza stagionale. I ricercatori, guidati da Catherine Quantin, docente presso l’ospedale universitario di Digione, e dall’istituto sanitario nazionale francese Inserm, hanno confrontato i dati di 89.530 pazienti ospedalizzati con il covid-19 a marzo e aprile di quest’anno con 45.819 pazienti ospedalizzati con influenza stagionale tra il dicembre 2018 e la fine del febbraio 2019. Circa il 16,9 per cento dei pazienti con covid-19 è morto durante il periodo di studio, effettuato durante la prima ondata della pandemia in Europa, quando i medici avevano poche terapie a cui rivolgersi per le persone gravemente malate. Tra quelli con l’influenza il tasso di mortalità era stato del 5,8 per cento.
  • La premier del New South Wales, in Australia, Gladys Berejiklian, ha confermato che un nuovo focolaio rilevato sulle spiagge settentrionali di Sydney è cresciuto fino a 28 casi, ha ordinato la chiusura delle spiagge raccomandando l’uso delle mascherine all’aperto, nei negozi, nei mezzi pubblici e nelle chiese. Quest’anno, per la prima volta in un secolo (dall’influenza spagnola), i confini statali interni dell’Australia sono stati chiusi, alcuni per mesi, ordinanza che sono entrate nuovamente in vigore nel Queensland e nello stato di Victoria.
  • La pandemia ha portato il turismo mondiale ai livelli del 1990, con i viaggi internazionali diminuiti del 72 per cento nei primi dieci mesi del 2020, ha stimato l’agenzia internazionale del turismo delle Nazioni Unite (Unwto). Le varie destinazioni hanno ricevuto 900 milioni di turisti stranieri in meno rispetto allo stesso periodo del 2019, con una perdita di 935 miliardi di dollari per il settore, dieci volte di più rispetto alla crisi economica del 2009. Il segretario generale dell’Unwto, Zurab Pololikashvili, ha dichiarato che “è sempre più chiaro che il turismo è uno dei settori più colpiti da questa crisi senza precedenti”.

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