25 agosto 2020 12:30

In vista della loro riapertura quello delle scuole è uno dei passaggi più delicati per governo, famiglie e personale scolastico. Le ultime notizie ufficiali indicano il 1 settembre come data per l’inizio dei corsi di recupero e il 14 per le lezioni in presenza.

La ripresa pone il tema di un possibile aumento della circolazione del nuovo coronavirus. L’Istituto superiore di sanità (Iss) dice che al momento è difficile fare previsioni su questo rischio. Il decreto rilancio prevede uno stanziamento di 1,6 miliardi di euro da utilizzare per lavori di edilizia, acquisto di banchi monoposto, strumenti tecnologici, sostegno alle scuole paritarie, assunzione e formazione del personale. Nonostante le rassicurazioni della ministra Lucia Azzolina, però, crescono le polemiche per le modalità e i protocolli da seguire.

Nella stesura di linee guida e protocolli di sicurezza il Miur è stato coadiuvato dal comitato tecnico scientifico. Tra le principali regole da rispettare ci sarà l’obbligo della mascherina in alcune situazioni, il distanziamento di almeno un metro tra gli studenti, percorsi diversi all’interno degli edifici, ingressi e uscite organizzati in modo da non creare assembramenti, sanificazione e aerazione degli ambienti.

Da lunedì 24 agosto è inoltre attivo un help desk dedicato a cui gli istituti possono rivolgersi in caso di dubbi e domande, che in alcuni casi trovano risposta nelle linee guida e nelle notizie ufficiali pubblicate finora.

Le mascherine
Il comitato tecnico scientifico si è espresso a favore dell’obbligo della mascherina: “Tutti gli studenti di età superiore a sei anni dovranno indossare – per l’intera permanenza nei locali scolastici – una mascherina chirurgica o di comunità di propria dotazione, fatte salve le dovute eccezioni (ad esempio attività fisica, pausa pasto), nell’ambito dei contesti dove non si riesca a garantire il distanziamento fisico”. Chi ha meno di sei anni è esentato dall’obbligo. Non essendo sempre possibile garantire il distanziamento, le mascherine saranno indossate anche dal personale scolastico. Discorso diverso per gli alunni con disabilità. Se la disabilità non è compatibile con l’uso prolungato di una mascherina, l’alunno o l’alunna potranno evitare di metterla.

Il 19 agosto il commissario straordinario per l’emergenza covid-19 Domenico Arcuri ha dichiarato che alle scuole saranno dati undici milioni di mascherine gratuite al giorno, sia per gli studenti sia per il personale. E saranno distribuiti anche 170mila litri di gel igienizzante a settimana.

I contagi e i focolai
L’Iss ha pubblicato le indicazioni per gestire eventuali focolai. Nel documento si chiede alle famiglie di comunicare subito se i componenti del nucleo familiare hanno avuto contatti con persone risultate positive al virus e di tenere i figli a casa in caso di temperatura oltre i 37,5° o di altri sintomi influenzali.

Se una ragazza, un ragazzo, un docente o qualcuno del personale scolastico manifestassero sintomi mentre sono a scuola, saranno separati dagli altri e fatti rientrare il prima possibile a casa. Quindi si sanificheranno gli ambienti che hanno frequentato all’interno della scuola. Alle persone sintomatiche sarà fatto il test diagnostico. Se risultasse positivo si tracceranno i loro contatti, anche quelli avuti nelle 48 ore precedenti alla comparsa dei sintomi. Le persone che sono state a contatto con chi è risultato positivo dovranno essere messe in quarantena per 14 giorni.

Per poter rientrare a scuola bisognerà aspettare la guarigione clinica, cioè la totale assenza di sintomi. La conferma prevede due tamponi a distanza di 24 ore. Se entrambi saranno negativi si certificherà la guarigione, in caso contrario l’isolamento continuerà.

Ogni scuola dovrà inoltre essere pronta a predisporre il piano per la didattica digitale integrata (Ddi) e attivarlo se i contagi nell’istituto dovessero aumentare in modo da non poterne più controllare la diffusione e garantire le lezioni in presenza. Tutto questo prevede una formazione del personale scolastico e la nomina di un referente per il covid-19.

I test per il personale scolastico
A partire da lunedì 24 agosto il personale scolastico – docenti, collaboratori scolastici, personale amministrativo – avrà la possibilità di effettuare, su base volontaria, i test sierologici. Quelli a disposizione sono due milioni e dovranno essere fatti sette giorni prima dell’inizio dell’anno scolastico.

In caso di risultati positivi, il tampone sarà effettuato entro 48 ore. Chi volesse sottoporsi allo screening può semplicemente rivolgersi al proprio medico di base. Coloro che non dovessero avere il medico di famiglia vicino al proprio domicilio possono andare al dipartimento di prevenzione della Asl. Una volta ricevuto l’esito del test, il risultato va comunicato alla Asl, che si occupa di comunicarlo alle regioni e all’Istituto superiore di sanità.

Le università
Anche per gli atenei valgono tutte le norme elencate finora. Le distanze da mantenere sono sempre di un metro; nelle aule ad anfiteatro o con sedute fisse i posti saranno alternati (uno sì e uno no); in molti casi, le università stanno testando o hanno già messo a punto dei sistemi di prenotazione dei posti. È prevista inoltre la trasmissione in streaming delle lezioni.

La mascherina è obbligatoria per tutti negli ambienti chiusi, ma i docenti potranno abbassarla mentre spiegano. Ogni giorno le aule saranno sanificate e arieggiate, mentre negli spazi comuni saranno evitati gli assembramenti. È vietato a chiunque abbia sintomi o febbre oltre i 37,5° di andare all’università. In caso qualcuno li presenti e abbia avuto contatti con docenti o studenti, sarà isolato e cominceranno le operazioni di tracciamento. La chiusura dei corsi sarà valutata caso per caso.

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