13 maggio 2013 10:00

La storia delle tre ragazze rapite dieci anni fa e liberate questa settimana ha messo in ombra l’evento principale delle ultime settimane negli Stati Uniti: l’attentato alla maratona di Boston. Il nemico della nazione è stato sostituito dal mostro che vive tra noi.

La vicenda di Cleveland solleva alcuni interrogativi sulla gerarchia delle misure prese dalle forze dell’ordine. Come mai la polizia era così pronta a compiere perquisizioni casa per casa a Boston, ma non quando sono scomparse tre ragazze? Sicuramente i mezzi d’informazione hanno contribuito a questa situazione, islamizzando deliberatamente l’attentato di Boston.

Questo non è stato presentato come un atto di follia compiuto da uomini frustrati, ma come un complotto islamico. Come sempre, additare un nemico esterno è il modo perfetto per nascondere i mali interni. Per esempio, il mancato rispetto della sicurezza sul lavoro. Due giorni dopo l’attentato di Boston, 14 persone sono morte in un’esplosione in uno stabilimento di fertilizzanti in Texas.

Ogni anno 4.500 statunitensi perdono la vita in incidenti sul lavoro. Ci sono 2.200 ispettori per otto milioni di posti di lavoro. Questo significa che una fabbrica viene ispezionata una volta ogni 129 anni. Quando si è capito che non era un attentato terroristico, i mezzi d’informazione hanno perso interesse nell’episodio texano. A quanto pare la causa principale del disastro – la sete di profitto – non è un tema degno di essere analizzato.

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