08 ottobre 2018 17:34

La solita storia: considerando la sensibilità del governo tedesco per i diritti umani, Israele ha rinviato di qualche giorno la demolizione del villaggio beduino di Khan al Ahmar. Dal 2008 la Germania organizza quasi ogni anno due giorni di “consultazioni intergovernative” in cui i ministri di entrambi i paesi s’incontrano a Gerusalemme o a Berlino. L’obiettivo è sviluppare buoni rapporti reciproci in ambito tecnologico, culturale ed economico. Nei precedenti comunicati congiunti, però, ci sono stati riferimenti alle opinioni divergenti sulle politiche di occupazione israeliane.

L’incontro era fissato per la sera del 3 ottobre a Gerusalemme. La demolizione doveva cominciare il giorno prima. Gli abitanti, sfiniti dalla tensione, hanno scoperto che avrebbero avuto ancora qualche giorno di tempo prima che soldati e poliziotti prendessero d’assalto il loro villaggio. La famosa scuola di gomme, costruita dieci anni fa su iniziativa dell’ong italiana Vento di Terra, dovrà attendere ancora un po’ l’arrivo dei bulldozer.

Oggi Israele è rappresentato al meglio dal parlamentare Bezalel Smotrich, del partito Casa ebraica, paladino dell’espulsione dei palestinesi. Quando si è diffusa la notizia falsa secondo cui i tedeschi avrebbero cancellato la visita se la demolizione fosse partita prima dell’arrivo dei ministri, Smotrich ha twittato: “Se fossi il primo ministro caccerei gli abitanti del villaggio mentre Merkel è in volo. Così sarebbe costretta a ripartire subito dopo l’atterraggio”.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

Questa rubrica è uscita il 5 ottobre 2018 nel numero 1276 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati

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