26 aprile 2012 00:00

Il riscaldamento climatico prolunga la stagione delle allergie?

Con l’aumento della temperatura globale, l’arrivo della primavera è sempre più precoce, ma finora non si sapeva con certezza se questo avrebbe allungato anche la stagione dei pollini. Secondo studi recenti, il polline compare prima nell’aria, è presente in maggiore quantità e resta in circolazione più a lungo. “Non solo il polline è più presente per via degli effetti dell’anidride carbonica e dei gas serra, ma le sue proteine sono più potenti”, sostiene Clifford W. Bassett, allergologo della New York university.

In uno studio statunitense pubblicato nel 2011, i ricercatori del dipartimento dell’agricoltura hanno scoperto che ad alcune latitudini, soprattutto a nord del quarantaquattresimo parallelo, la stagione del polline dura un mese in più del solito. Nel Wisconsin, per esempio, nel 2009 l’ambrosia è rimasta nell’aria due settimane più a lungo che nel 1995. Altri studi, tra cui uno recente di Harvard, prevedono che con l’innalzamento della temperatura continuerà ad aumentare anche il polline. E alcuni ricercatori sospettano un legame con la crescita dei casi di asma nel mondo.

Conclusioni. L’aumento della temperatura ha prolungato la stagione delle allergie.

Internazionale, numero 946, 26 aprile 2012

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