20 novembre 2012 15:59

Un paio di settimane fa [abbiamo parlato di un finto gorilla][1]. Oggi, invece, vi propongo alcuni veri scimpanzé.

Se volete pavoneggiarvi un po’ quando vi viene un’idea, o quando capite in un lampo qualcosa che in precedenza vi sfuggiva, potete dire di aver avuto un

insight. È il termine specifico usato per definire l’intuizione che si trasforma in illuminazione inaspettata, istantanea, folgorante e (salvo verifiche successive o prova contraria) definitiva.

Un insight è totalmente diverso da tutto quanto avevate pensato prima. Di solito è accompagnato da una reazione emotiva forte (sorpresa, sollievo) e da una sensazione fisica peculiare. Una scossa, un brivido o un trasalimento.

Il primo a usare la parola insight all’inizio del secolo scorso è Wolfgang Köhler, uno psicologo tedesco giovane ma già noto per aver formulato, insieme al suo maestro Max Wertheimer e al collega Kurt Koffka, la teoria della Gestalt. Che, per dirla in poche parole, riguarda il modo in cui tutti noi organizziamo la nostra percezione della realtà che ci circonda secondo criteri istintivi e ricorrenti.

Bene. Nel 1913 il buon Köhler, ad appena 26 anni, si trasferisce a Tenerife, nelle isole Canarie, per dirigere la stazione per la ricerca sugli antropoidi dell’Accademia prussiana delle scienze. In sostanza va a occuparsi di primati, intesi come scimmie antropomorfe (e già che è lì, dice qualcuno, fa anche la spia per conto dei tedeschi).

Il più sveglio degli scimpanzé di Köhler si chiama Sultano ed è protagonista di diversi esperimenti notevoli. Per esempio: l’animale è chiuso in una gabbia fuori dalla quale c’è una banana, così distante da non poter essere afferrata. Nella gabbia ci sono alcune canne di bambù: Sultano prova a usarle per raggiungere la banana, ma anche quelle sono tutte troppo corte. Allora lascia perdere. Sembra inquieto e frustrato. Sta fermo e si guarda intorno. E poi, senza esitare, prende una canna, la infila dentro l’altra e finalmente ottiene un attrezzo lungo abbastanza per acchiappare la banana.

Quando lo scimpanzé afferra la soluzione, il fatto è immediato e irreversibile: qualcosa di molto diverso da un processo casuale per prove ed errori. E dunque – questo è il lato divertente dell’intera storia – Köhler conia il termine insight per descrivere l’esperienza di illuminazione di uno scimpanzé. Che ha avuto un’idea brillante, proprio come può capitare a noi.

Certo: se siamo preparati e fortunati, a noi vengono in mente anche idee brillanti molto più complesse di quelle di Sultano. Ma, proprio perché abbiamo idee più complesse, a volte siamo anche meno pragmatici e più influenzabili di uno scimpanzé. Guardate, se vi va, questi tre minuti di video del National Geographic, che mettono a confronto cuccioli di scimpanzé e bambini.

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