03 maggio 2013 11:35

Reuters ha aperto in anteprima il suo nuovo sito. Come quello di Quartz, giornale online economico pubblicato dall’editore di The Atlantic, si basa sull’idea di feed (Twitter, Facebook), cioè un rullo in cui scorrono articoli, notizie, immagini. E soprattutto sull’idea che ogni pagina è pensata come se fosse l’homepage, di fatto facendo scomparire la distinzione tra pagina iniziale e pagine interne.

La ragione? Sempre più persone arrivano direttamente agli articoli interni, saltando la homepage. Ci arrivano da Facebook e Twitter, e spesso non sanno neanche in che giornale o sito sono arrivati. Quindi bisogna cercare di trattenerli dando un’idea della ricchezza dei contenuti e proponendo contenuti in qualche modo collegati.

Questi siti, tra l’altro, sono pensati per essere facilmente navigabili con smartphone e tablet: Fiona Spruill, del New York Times, calcola che nei prossimi 12-18 mesi molti mezzi di informazione supereranno la soglia del 50 per cento di utenti che si collegano con smartphone o tablet. (Anche il New York Times ha presentato la nuova versione per mobile).

Per gli appassionati del genere, ecco la tecnologia usata dal nuovo sito della Reuters:

Curious about the technology behind the new Reuters site? Paul Smalera, tech editor of Reuters.com, tweeted out a few of the details yesterday:

So much cool tech behind preview.reuters.com, I have to share: 1. RESTful API outputting assets as JSON (modern!!)

— Paul Smalera (@smalera) April 30, 2013

  1. One custom built CMS controls API and all client-facing apps. (take that, haters!)

— Paul Smalera (@smalera) April 30, 2013

  1. Hosted on Amazon cloud, no more big iron datacenter for Reuters News.

— Paul Smalera (@smalera) April 30, 2013

  1. Much of back-end built in Python and associated technologies. Again, modern! Webby!

— Paul Smalera (@smalera) April 30, 2013

  1. Best tech of all: Amazingly dedicated team of people behind it, trying our best to get it right. Onwards to features, iterations & more!

— Paul Smalera (@smalera) April 30, 2013

Oh yeah, we used MongoDB too.

— Paul Smalera (@smalera) April 30, 2013

E la tecnologia per il nuovo sito del New York Times:

New @nytimes mobile site is super fast: mobile.nytimes.com Powered by node.js

@yurivictor in all honesty, it’s probably the Varnish caching that’s the biggest speed benefit. But node doesn’t hurt, either…

we’re using dust.js for templating, but not much more than that- frontend JS is deliberately light for now.

The new m.nytimes.com runs on Node, uses Coffeescript, LESS, and Redis for caching. How many hipster hacker points do we get?

(gdm)

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