11 dicembre 2013 15:22

Da tempo è risaputo che la fotografia “di bellezza” è uno dei generi più ritoccati del mondo delle immagini. Il digitale non ha fatto altro che amplificare questa inarrestabile macchina dei sogni in nome di una presunta “perfezione”, che attraverso la sua pelle perfetta enuncia i canoni di un’immutabile “bellezza”.

Da qualche tempo sulle banchine della metropolitana sopraelevata di Bangkok si può vedere una pubblicità per un trattamento estetico per uomini. Garanzia del miracolo permanente offerto dal prodotto è un giovane, bello, ma soprattutto dalla pelle impeccabile. Facendo un po’ di attenzione si potrà notare, però, un ritocco un po’ troppo frettoloso sul mento, che brilla a causa di una strana macchia sfumata male. Ma il dettaglio divertente è un altro.

Il ragazzo porta una maglietta nera attillata, a prima vista perfetta. Ma sul colletto e poco sotto si distingue una miriade di piccole stelle, che non danno certo l’impressione di un lavoro ben fatto. Probabilmente “un’aggiunta” del truccatore dell’ultimo momento finita sul vestito. Ma il ritoccatore non ci ha fatto caso. Del resto, come il prodotto pubblicizzato, doveva trattare solo la pelle.

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