23 settembre 2015 18:30

Il settembre del 2015 è un mese da ricordare nella storia delle riviste dedicate alla fotografia. I 220 numeri della prestigiosa Aperture, fondata nel 1952, sono oggi disponibili in formato digitale, consultabili su tablet, smartphone e computer al prezzo di 59,95 dollari all’anno.

In un momento in cui si parla sempre di più della scomparsa della carta, potremmo liquidare come un semplice segno dei tempi l’offerta in più formati di questa rivista, punto di riferimento, non solo negli Stati Uniti, che ha accompagnato con costanza l’evoluzione della fotografia. Ma la versione digitale del trimestrale, dove si possono fare ricerche per parole chiave, per genere, per tema, per autore, per paese, diventa uno strumento incredibile per analizzare con grande facilità punti di vista, scelte e stili di ogni autore, così come l’insieme dei loro lavori.

Si potranno confrontare in modo immediato numeri che hanno fatto epoca, come quelli dedicati al colore (1984), a Robert Frank (1961) o alla rappresentazione del corpo (1990). Una specie di enciclopedia, completa e, visti i tempi, economica.

L’unica cosa insostituibile, ovviamente, è il piacere di toccare la carta e sfogliare i vecchi numeri, come per esempio quello meraviglioso che raccoglieva testi e foto di Paul Strand sulla Francia e sull’Italia.

Questa rubrica è stata pubblicata l’18 settembre 2015 a pagina 84 di Internazionale, con il titolo “Segno dei tempi”. Compra questo numero | Abbonati

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