13 luglio 2020 12:31

Milla è una cantautrice statunitense di origine ucraina, fuggita dall’Unione Sovietica a cinque anni con la sua famiglia. Firmò un contratto discografico nel 1988, all’età di 13 anni. Ha pubblicato un solo album, incantevole e misterioso, nel 1994, e poi è scomparsa dalle scene musicali. Nel 1998 si è parlato di un suo secondo lavoro, che però non è mai uscito ufficialmente.

The divine comedy è un ricco, colorato affresco di pop-folk barocco che fa largo uso di strumenti desueti come il dulcimer, il mandolino e il flauto, che nella prima metà degli anni novanta forse potevano esistere solo a casa di Kate Bush e Joni Mitchell. Gentleman who fell è la cosa più vicina a una hit radiofonica, pur essendo accompagnata da violini balcanici, fisarmonica e archi pizzicati. In a glade è una canzone tradizionale ucraina immaginata in chiave dream pop, a metà strada fra This Mortal Coil e Le Mystère des Voix Bulgares. Il disco ebbe scarsa promozione e fu rapidamente dimenticato.

Ah, un ultimo dettaglio, Milla è Milla Jovovich, una delle modelle più famose degli anni novanta nonché protagonista di film d’azione come Il quinto elemento di Luc Besson e della saga Resident evil.

Provate ad ascoltare The divine comedy abbandonando ogni pregiudizio sui progetti musicali di modelle e celebrità varie: qui ci sono canzoni e una chiara visione artistica; siamo lontani dall’anemico pop acustico di Carla Bruni o dall’imbarazzante r&b ansimato di Naomi Campbell. La stessa Jovovich ha voluto che l’album uscisse senza il suo cognome e senza la sua immagine in copertina. The divine comedy è un disco da salvare e da riascoltare immaginando un universo parallelo in cui Jovovich può essere raccontata anche come musicista con una sua originalità, oltre che come bellezza siderale; magari insieme a Tori Amos e Fiona Apple, che in quegli anni si muovevano in territori molto simili.

Milla
The divine comedy
SBK/EMI, 1994

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