27 novembre 2008 00:00

L’aeroporto di Heathrow, a Londra. (Alessia Pierdomenico, Reuters)

È ora di analizzare nel dettaglio la nostra checklist, con tutte le cose di cui potreste avere bisogno in viaggio (non tutte quelle che dovete portare con voi). Usatela e personalizzatela, eliminando gli oggetti inutili. Ricordate che la lista include tutto, anche i vestiti che indossate al momento della partenza.

2 paia di pantaloni/gonne (pantaloncini?). I jeans sono scomodi per viaggiare: sono pesanti, voluminosi e impiegano molto tempo per asciugarsi. Meglio usare dei pantaloni leggeri. Quelli con la zip al ginocchio sono utili perché diventano degli shorts.

2–4 camicie. Avete notato che nel deserto nessuno va in giro a torso nudo? Una camicia a maniche lunghe, comoda e leggera, è molto più fresca di una maglietta a maniche corte.

1 giacca. È l’ideale se avete un incontro formale. Le donne possono sostituirla con una gonna e una maglietta. Il “vestitino nero”, invece, è sconsigliato: sotto a un vestito è difficile nascondere la borsetta portasoldi che porterete al collo. In più, in molti paesi fa troppo caldo per vestirsi di nero.

Costume. Gli uomini possono scegliere un modello lungo da usare anche come bermuda. Le donne possono usare un costume intero come una maglietta da abbinare alla gonna.

Maglione (cardigan) scuro. In molte occasioni può sostituire la giacca.

Impermeabile (ombrello?). Se scegliete l’impermeabile, pensate anche a come coprire la valigia: due buste di plastica occupano poco spazio e possono essere riutilizzate facilmente.

3 paia di mutande. Scegliete un tessuto che si asciuga in fretta. Il nylon non fa respirare la pelle: nei paesi tropicali è un invito alle infezioni da fungo.

Calzamaglia + maglietta. Nei negozi sportivi si trova della biancheria intima molto tecnologica: spesso è in polipropilene, un tessuto leggero che si asciuga in fretta e assorbe il sudore. Un tempo queste calzamaglie erano considerate ridicole. Oggi sono indispensabili quando fa freddo.

1 paio di scarpe. Spesso la scelta delle scarpe è un problema per chi viaggia, soprattutto per le donne. Prendete un paio che si abbini un po’ con tutto, possibilmente senza tacchi, e non fate mai l’errore di partire con delle scarpe che avete appena comprato: potrebbero rivelarsi molto scomode. Se infilate in valigia un secondo paio di scarpe (per esempio da ginnastica) potete usare l’interno per infilarci dentro qualcos’altro.

Vi si slacciano spesso le scarpe? Allora sbagliate qualcosa. Metà delle scarpe che vedo in giro ha il nodo troppo lento: si riconosce perché i cappi non cadono sui due lati della scarpa, ma sono disposti uno verso la caviglia e l’altro verso la punta. Per imparare ad allacciarvi le scarpe una volta per tutte andate sul sito di Ian Fieggen (fieggen.com/shoelace).

Ciabatte. Non dimenticatele mai, sono fondamentali se dormite in un ostello o in un posto senza bagno in camera. Prendetele di un numero più grande e non avrete problemi a infilarle anche con i piedi bagnati.

3 paia di calzini. Anche se è una fibra naturale, il cotone non è il tessuto migliore per i calzini: assorbe e trattiene l’umidità, facilitando vesciche, funghi e cattivi odori. Inoltre rallenta il bucato perché ci mette molto ad asciugarsi. I veri camminatori raccomandano calzini in fibra sintetica (o misto lana per l’inverno) mentre gli sportivi preferiscono altri tessuti, per esempio il Coolmax. State alla larga dai calzini di taglia unica (non esiste una taglia unica), da quelli elastici (troppo stretti), dai calzettoni da ginnastica e da quelli con le cuciture rinforzate sull’alluce. I calzini antitrombosi per i lunghi viaggi in aereo non sono essenziali. Basta alzarsi regolarmente, bere molta acqua, evitare alcol e sedativi e non sedersi con le gambe incrociate.

T-shirt lunga o pareo. In generale è una buona idea mettere in valigia un indumento da usare in situazioni diverse: in spiaggia, in un bagno comune, per dormire o per coprirsi al volo in caso di imprevisto. Per esempio, per scappare dall’edificio in cui dormite se scatta l’allarme anticendio (in certi paesi non è così raro). Il pareo è un esempio perfetto: diventa velocemente una gonna, un pantalone, uno scialle o un cappello, ma può essere usato anche come lenzuolo, telo da picnic, asciugamano, borsa, tenda per il bagno o per le finestre, federa o separé. Assicuratevi che sia stampato da entrambi i lati e la prima volta lavatelo in acqua fredda.

Cravatta, sciarpa. Un piccolo accessorio arricchisce il guardaroba di chi viaggia leggero: una sciarpa o una collana, per esempio, possono cambiare l’aspetto di un vestito. Gli uomini dovrebbero prendere in cosiderazione l’uso di un papillon: è piccolo, leggero, non si sgualcisce e trasforma un maglione in un completo più formale. Fare il nodo non è complicato: sul sito beautiesltd.com trovate un video con le istruzioni. Una bandana di cotone, invece, può diventare un tovagliolo, una mascherina antipolvere, una benda, un laccio emostatico, un sottopentola, una corda, uno scacciamosche e molto altro. Usata come un furoshiki giapponese è comodo per imballare e trasportare gli oggetti.

Cintura. Controllate che entri nei passanti di tutti i pantaloni in valigia. La pelle umida tende ad ammuffire, quindi se partite per un posto umido scegliete un modello di tela o di nylon.

Cappello. Quello antisole dev’essere leggero, morbido e flessibile, preferibilmente con le stringhe per allacciarlo sotto il mento. Per il freddo, invece, il tradizionale berretto di lana da marinaio è insuperabile.

Sacca portabiancheria. Una borsa di nylon, leggera e robusta, è utile per conservare i panni sporchi tra un lavaggio e l’altro. Al ritorno diventa una comoda valigia alternativa: imbarcate il bagaglio principale e portate la borsa leggera a bordo, per conservare gli oggetti più fragili o di valore.

Lucchetto. Le cerniere della vostra valigia devono essere predisposte per essere chiuse con un lucchetto, che userete per tenere alla larga borseggiatori e ladri di bagagli all’aeroporto. Chiudete sempre tutte le tasche della valigia e comprate i lucchetti con la combinazione, così non dovrete preoccuparvi di portare con voi (o perdere) le chiavi. Potete usare anche un filo interdentale o di nylon, ma il lucchetto è più indicato. Alcuni modelli hanno un cavo in acciaio per legare la valigia a un oggetto fisso (o ad altre valigie, che è sempre meglio di niente). Può essere utile in treno, sugli autobus o se dovete allontanarvi un attimo dalla vostra valigia (non più di un attimo, però, altrimenti il bagaglio non è più sicuro).

Fermaporta in gomma. Se il vostro viaggio prevede tappe in posti non proprio sicuri, un semplice fermaporta da infilare la notte sotto la porta della stanza (il più lontano possibile dai cardini) è un’ottima misura di protezione contro le visite inaspettate. Le porte sono montate a varie altezze da terra, quindi non prendetene uno troppo sottile.

Fischietto. Un buon fischietto è una misura di sicurezza economica: vi servirà come allarme, per chiamare un taxi, per allontanare gli aggressori e altri tipi di attenzioni indesiderate o per farvi trovare se vi siete persi o siete feriti. Il fischietto della Fox, usato anche dagli arbitri, ha un suono esplosivo da 115 decibel che si sente a più di un chilometro di distanza.

Cuscino da viaggio. Dormire in aereo con un cuscino è molto più piacevole. Inoltre un cuscino da viaggio può servire da rinforzo a quello dell’albergo. Ne esistono di vari tipi e forme. A me piace il modello che si poggia sulla spalla, anche se molti preferiscono quello a collare che circonda completamente il collo. I cuscini gonfiabili si trasportano meglio di quelli pieni di chicchi di grano perché quando sono sgonfi occupano meno spazio. Fate attenzione a non gonfiarli troppo, perché una volta in aereo possono esplodere a causa della riduzione della pressione in cabina. Inoltre, se leggermente sgonfi sono anche più comodi. La federa deve essere rimuovibile e lavabile. Se siete minimalisti potete usare una busta contenitore impermeabile da gonfiare, tipo Aloksak, con intorno una bandana.

Sveglia (batterie). La sveglia del cellulare o dell’orologio è perfetta, ma devo confessare che ho sempre avuto un debole per le sveglie da viaggio che si leggono bene di notte. Nel corso degli anni ne ho provate diverse e la mia preferita è la Nightfinder della L.L.Bean: ha un display per l’ora, uno per la temperatura e una volta piegata diventa minuscola, con tutti i controlli ben nascosti. Se viaggiate per affari e dovete fare una presentazione, potete poggiarla sul tavolo per evitare di guardare continuamente l’orologio.

Sacco letto/sacco a pelo. Se dormite in ostello, ricordate di portare il vostro sacco letto. Per chi ha paura dei germi, è ottimo anche come alternativa alle coperte che danno sugli aerei. Potete comprarne uno di seta: è un po’ più caro ma è molto più piacevole (molti lo usano al posto di quello che trovano negli alberghi o nei bed and breakfast) e, cosa più importante, è leggerissimo e non occupa spazio.

Torcia. Una pila tascabile in viaggio fa sempre comodo: per orientarsi al buio, leggere di notte, trovare il bagno o esplorare i canali lavici alle Hawaii. Per anni ho raccomandato la Mini Maglite, ma l’arrivo dei led ha rivoluzionato il mercato. Io uso una torcia che emette un raggio compatto, con quattro livelli di illuminazione. Se necessario lancia un sos lampeggiante in codice Morse. Evitate i modelli che hanno un interruttore on/off senza sicura: potrebbero accendersi per sbaglio e scaricare completamente le pile. Portare la torcia in testa, usando una fascia elastica, è un modo per avere le mani sempre libere.

Bussola. Uno strumento fondamentale per orientarsi nei labirinti urbani. Altrimenti, quando uscite per la prima volta dalla metropolitana di Londra e vi trovate su Oxford street, come fate a capire da che parte andare?

Cucchiaio e forchetta. Per ridurre le spese fate un picnic al parco. Vi serviranno dei piattini (i coperchi di plastica dei barattoli di caffè sono perfetti) e delle posate. Non sono un grande appassionato dello spork, metà cucchiaio (spoon) e metà forchetta (fork): trovo che sia una forchetta troppo corta con un cucchiaio che lascia colare i liquidi. Ma il modello progettato dal designer scandinavo Joachim Nordwall è interessante: cucchiaio e forchetta si trovano ciascuno a un’estremità, ed è solido, leggero ed economico.

Coltello multiuso, forbici. L’espressione “coltellino svizzero” fa ormai parte del linguaggio comune. Ma negli ultimi anni è arrivato il Leatherman: un comodo coltello che in più ha un paio di pinze. Se portate gli occhiali, assicuratevi che il vostro coltellino abbia un cacciavite per stringere le viti. E procuratevi un paio di forbici pieghevoli. Ma state attenti: potrebbero non passare i controlli all’aeroporto.

Spazzolino, dentifricio, filo interdentale. Il filo interdentale non serve solo per pulirsi i denti: può essere usato anche come spago, lucchetto per le valigie, stringa per le scarpe, filo per stendere, corda di ukulele o catena di scarico del water. Inoltre è uno strumento perfetto per affettare: potete usarlo per tagliare formaggi, torte, brioche e burro freddo (e anche il cordone ombelicale, se un giorno vi capitasse di partorire in una stanza d’albergo). Se non riuscite a dormire per colpa di un lavandino che perde, fate così: legate un’estremità del filo al rubinetto, infilate l’altra nello scarico e sistemate il filo in modo che l’acqua ci coli silenziosamente sopra, invece di gocciare.

Olio da barba, rasoio. La bomboletta della schiuma da barba è piuttosto ingombrante. L’olio da barba, invece, ha una confezione molto piccola e dura per più di 90 rasature. Datevi una settimana per abituarvi, perché dovrete sciacquare la lametta più spesso (l’olio si “attacca” più della schiuma). Per chi viaggia molto c’è anche un ottimo rasoio, l’Avid 4. Progettato da un italiano, pesa venti grammi, è economico e potete usarlo per quaranta rasature.

Pettine o spazzola. A me non serve, ma molti di voi lo troveranno utile.

Tagliaunghie. Se andate in posti umidi sceglietene uno di acciaio inossidabile.

Specchio. Quelli di vetro sono fragili e pesanti. Meglio uno di acrilico sottile.

Asciugamano. Quelli di viscosa sono incredibilmente assorbenti. Se prima di un viaggio l’asciugamano è ancora umido, mettetelo in una busta con chiusura ermetica e stendetelo ad asciugare al vostro arrivo.

Shampoo, sapone. È inutile metterli in valigia: si comprano ovunque.

Tappo per il lavabo. Per lavare i panni nel lavandino avete bisogno di un tappo. In albergo non sempre li troverete, quindi vi conviene portarne uno da casa. Scegliete un modello universale, piatto e di gomma. Altrimenti potete usare il nastro adesivo (ma prima dovete asciugare il buco), il tappo di un contenitore per i rullini fotografici oppure una pallina da squash. In mancanza d’altro, provate con un calzino arrotolato.

Detersivo e smacchiatore. Io uso buste singole di detersivo liquido. Se preferite il detersivo in polvere, potete usare il contenitore per rullini fotografici per tenerne all’asciutto una quantità ragionevole. I super pignoli possono portarsi anche uno smacchiatore.

Filo per stendere. È uno dei trucchi di chi viaggia spesso. Ne esistono vari modelli, ma non tutti funzionano bene: alcuni si agganciano alla parete con delle ventose che scivolano sul legno e sul cemento, altri non sono abbastanza lunghi o non sopportano il peso dei panni bagnati. Io uso il modello della Flexoline: è fatto di tubicini di gomma intrecciati e alle due estremità ha degli attacchi molto resistenti. Occupa poco spazio ed è elastico, quindi si può allungare. In più, con questo modello non c’è bisogno di portare le mollette: basta infilare gli angoli del tessuto tra le maglie del filo intrecciato e il lattice li tiene fermi. Conosco persone che mettono il filo nella cassetta dei medicinali: all’occasione, può essere utile anche come laccio emostatico.

Stampelle gonfiabili. Sono ideali per appendere le camicie ad asciugare (per favorire la circolazione dell’aria fate in modo che il davanti e i polsini della camicia non si tocchino). Scegliete un modello leggero, che occupi poco spazio, e non sentitevi in colpa: io ne porto sempre due.

Spille da balia. Usatele per chiudere le tende nelle stanze d’albergo (è fondamentale per riuscire a dormire bene) o come mollette per stendere i panni. Se volete nascondere degli oggetti in una stanza, potete infilarli in un calzino e appuntarli con una spilla tra le pieghe delle tende, in alto. Ma non dimenticateli quando andate via!

Kit per cucire. Il viaggiatore scrupoloso ha sempre con sé un piccolo kit per cucire, che contiene aghi di acciaio inossidabile (si trovano nei negozi di articoli nautici), filo di alta qualità, bottoni di ricambio e così via. Il mio lo trasporto in una scatola portafiammiferi di plastica a tenuta stagna. È qui che tengo anche le spille da balia. Per fabbricare un rocchetto basta usare una cannuccia di plastica: fate dei piccoli tagli alle estremità della cannuccia e infilateci il filo per evitare che si srotoli. Gli aghi potete sistemarli dentro la cannuccia, con un ditale sopra. Il filo interdentale cerato, invece, può essere usato come stringa per le scarpe o per fissare un paio di occhiali se avete perso la vite.

Nastro adesivo. In fatto di riparazioni appartengo alla scuola minimalista: dovrebbe muoversi e non si muove? Spruzzare il lubrificante. Non dovrebbe muoversi e si muove? Fissare con il nastro adesivo. Se la cosa è più complicata, usare il coltellino svizzero. Non mi porto mai dietro il lubrificante e ho sostituito il coltellino svizzero con il Leatherman, ma un rotolino di nastro adesivo può essere molto utile. Oltre a fissare gli oggetti rotti, serve a riparare temporaneamente gli orli scuciti e a chiudere i pacchi. Con un po’ di carta igienica, poi, diventa un cerotto d’emergenza. È utile anche per chi viaggia con bambini molto piccoli: basta sigillare con il nastro i cassetti e le prese elettriche, e la stanza d’albergo è subito a prova di bambino.

Telefono. Sarebbe bello liberarsene almeno in vacanza, ma se proprio non potete farne a meno assicuratevi che il cellulare e il caricatore funzionino nel paese dove andrete. In viaggio alcune funzioni del cellulare sono particolarmente utili: allarme, calcolatrice, rubrica e torcia. La fotocamera, anche se non ha una risoluzione adatta per la stampa, è utile per scattare dei promemoria visivi: il nome di un ristorante dove volete andare a cena, il posto dove avete parcheggiato la macchina o il numero della stanza d’albergo.

Calcolatrice. Se non avete una mente matematica vi aiuterà con il cambio della valuta. Scegliete un modello solare, così non dovrete portare le batterie.

Macchina fotografica (lenti, flash, cavalletto, cavi). Se usate una macchina tradizionale portatevi una scorta di pellicola, perché all’estero può essere molto cara. Rimane un problema: anche se molti sostengono il contrario, la pellicola rischia di rovinarsi durante i controlli ai raggi x negli aeroporti. Il danno si nota meno nelle pellicole sotto i 400 Asa esposte ai raggi una sola volta. Chiedete che la pellicola sia ispezionata a mano (ma non è detto che sia possibile) o trasportatela in una borsa in piombo (che però pesa e occupa molto spazio). Se avete una macchina digitale scegliete una batteria a lunga durata e una memory card da almeno due gigabyte, così non dovrete scaricare le foto sul computer. Se invece lo portate con voi, non dimenticate i cavi.

Computer, penna usb. Anche il computer più leggero occupa molto spazio. Lasciatelo a casa, caricate programmi e documenti su una penna usb e andate in un internet café. La penna è comoda anche per fare un backup dei documenti importanti, come il passaporto, la patente o i biglietti.

Repellente per gli insetti, zanzariera. Anche se non fate escursioni nei boschi, una zanzariera leggera da mettere in testa può salvarvi la vita negli alberghi che hanno un’idea di protezione dagli insetti un po’ diversa dalla vostra. In alcuni paesi vi servirà una zanzariera che copra tutto il letto: cospargetela di repellente per insetti e spruzzatelo anche sui vestiti.

Crema protettiva. La crema solare protettiva penetra nella pelle e crea uno schermo, mentre i repellenti funzionano per evaporazione: se li usate contemporaneamente, applicate prima la crema. Non è sempre facile trovare una buona crema per le labbra, quindi portatene una scorta. Visto che contiene la cera, potete sempre usarla per lubrificare le chiusure lampo o per dare una lucidata veloce alle scarpe.

Cerotti per i piedi. Camminare molto può provocare irritazioni, ma per rimediare bastano un po’ di cerotti per i piedi. Io preferisco quelli a farfalla, studiati per le dita e le nocche.

Compresse antimalaria. Una scelta obbligata in molte parti del mondo.

Vitamine, farmaci. Se dovete portarvi medicine su prescrizione medica, assicuratevi di avere con voi una copia della ricetta (nel caso ne aveste improvvisamente bisogno, per esempio per verificare che il farmaco non sia illegale nel paese di destinazione). Se soffrite di una patologia grave, tenete sempre con voi una lettera del vostro medico tradotta nella lingua locale. Se possibile fatevi prescrivere i farmaci in compresse e non in gocce perché i liquidi sono meno stabili, soprattutto nei climi caldi e umidi. Evitate di comprare farmaci da fonti che non siano conosciute. Se soffrite di mal d’auto o d’aereo ricordate che molti farmaci d’uso comune hanno un lieve effetto sedativo, quindi possono essere utilizzati anche come sonnifero.

Depuratore per l’acqua. All’estero l’acqua in bottiglia può essere molto cara e non sempre è disponibile. I depuratori con il filtro sono grossi, pesanti e in genere non eliminano i virus. Anche se non è molto pratico, il metodo migliore per eliminare gli agenti infettivi è far bollire l’acqua per almeno un minuto. Un’alternativa è diluire in un litro d’acqua 2-3 gocce di iodio per 30 minuti. Rimarrà un residuo di sapore chimico (lo stesso succede con gli additivi a base di cloro, che però non uccidono la giardia), ma potete eliminare sia il sapore sia il colore aggiungendo 50 mg di vitamina C: una pastiglia solubile andrà benissimo. Se portate lo iodio in valigia, ricordate che macchia in modo quasi indelebile.

Diarrea del viaggiatore. Gli studi dimostrano che il 35 per cento di chi viaggia all’estero soffre di diarrea. La prima difesa è sempre la prevenzione: evitate di ingerire o di immergervi in acqua contaminata. C’è un detto che dice: “Se il cibo non si può cucinare, bollire o sbucciare, meglio lasciar perdere”. Ma bisogna prendere anche altre precauzioni. I cibi caldi devono essere bollenti e mangiati subito. Fate molta attenzione a quello che comprate nelle bancarelle per strada. Sbucciate sempre la frutta e la verdura e state alla larga dalla lattuga e dalla frutta tagliata: potrebbero essere state lavate con acqua contaminata. Evitate sia i latticini sia la carne e il pesce crudi o poco cotti. Riso, grano, patate, mais e pollo rallentano gli effetti della diarrea del viaggiatore. Se vi ammalate, la soluzione migliore è lasciare che la natura segua il suo corso, aiutandola con l’assunzione abbondante di liquidi: bevete molta acqua depurata. Nei casi di disidratazione più gravi, potete sciogliere nell’acqua delle bustine di soluzioni reidratanti a base di potassio, sodio e calcio.

Questo articolo è stato pubblicato a puntate su Internazionale dal numero 772 (28 novembre 2008) al numero 784 (26 febbraio 2009).

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