10 gennaio 2014 15:14

Ci vorrebbe una mappa mondiale delle proteste di rifugiati per veder crescere il numero di punti luminosi, da un continente all’altro, mese dopo mese. In questi giorni il punto più grande lampeggia a Gerusalemme, dove la lotta di decine di migliaia di richiedenti asilo africani va avanti da sette giorni e oggi era in prima pagina di Haaretz:

I rifugiati afgani in Belgio sono molti di meno, ma la loro lotta va avanti da quasi sei mesi. A dicembre hanno marciato da Bruxelles a Mons, la città del primo ministro Elio Di Rupo (nel senso che ne è il bourgmestre - sindaco - grazie alla tolleranza belga verso la molteplicità delle cariche: questo sito dice tutto). Domani si ricomincia, questa volta nelle Fiandre. La prima tappa sarà Merchtem, città di Maggie De Block, il segretario di stato all’asilo e alla migrazione. I rifugiati hanno già annunciato di volersi presentare a casa sua colmi di fiori e biscotti. Riprenderanno la strada per Affligem, Aalst, Wetteren, per arrivare, nel primo pomeriggio di lunedì, a Gent. Per chi volesse seguirli l’itinerario dettagliato è qui.

Alla prima marcia ha partecipato anche il regista belga Nabil Ben Yadir, di cui è uscito da poco La marche, storia della marcia per l’uguaglianza e contro il razzismo che cominciò il 15 ottobre 1983 a Marsiglia (erano in 32) e finì un mese e mezzo dopo a Parigi (erano in centomila). Due video per ricordare la marcia del 1983 e quella del 2013, in attesa di quella di domani.

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Looking for Elio from zin tv on Vimeo.

Francesca Spinelli è giornalista e traduttrice. Vive a Bruxelles e collabora con Internazionale. Su Twitter: @ettaspin

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