17 aprile 2013 13:00

In un giornale, non è mai facile trovare la foto giusta per illustrare una notizia su attentato o un altro avvenimento nel quale ci sono vittime, specie se c’è parecchio sangue sulla scena. A maggior ragione se si tratta della prima pagina del giornale stesso.

Occorre infatti trovare il giusto equilibrio tra raccontare la verità, le cose come sono accadute, e la necessità di non cedere alla tentazione del sensazionalismo, di non urtare la sensibilità dei lettori mostrando loro cose che magari preferiscono leggere nell’articolo che accompagna le foto.

Nella prima pagina dell’edizione di oggi (17 aprile), dedicata agli attentati di Boston, Le Monde e Gazeta Wyborcza hanno trovato questo equilibrio: pubblicano la stessa foto su quattro colonne, mostrando la scena delle esplosioni poco dopo che sono avvenute, con persone ferite a terra in mezzo a delle pozze di sangue, mentre i primi soccorritori si danno da fare e l’aria è ancora piena di fumo.

Una foto che racconta che cosa è successo; cruda e onesta, come deve esserlo il buon giornalismo. Un giornalismo che non tratta i lettori come bambini, che vanno protetti dalla durezza del mondo, fuori, ma che dice loro come sono andate le cose. Sta ai lettori poi farsi un’opinione.

Questo tipo di scelte è di solito frutto di lunghe discussioni e riflessioni nelle redazioni. Il sito di giornalismo Poynter cita per esempio di quelle che si sono svolte dopo gli attentati di Madrid del 2004. E il garante dei lettori del New York Times spiega le reazioni dei lettori alla pubblicazione delle foto delle distruzioni e delle vittime del terremoto del 2010 ad Haiti.

Sono solo due esempi, entrambi da giornali europei (di quelli mi occupo essenzialmente), ma dimostrano che la scelta di un’immagine non è mai casuale e che, anche dopo la sua pubblicazione, la riflessione continua e si tentano di delineare e precisare delle linee di condotta, come spiega l’esperto Kenneth Irby.

E se una foto fa discutere, magari tanto meglio: in fondo uno degli scopi dell’informazione è far riflettere e dibattere.

Update

A dimostrazione di come il sensazionalismo non stia solo nella scelta della foto, ma anche in come la si mette in scena, il Correo da manha, un tabloid portoghese, ha in prima pagina la stessa immagine di Le Monde, ma con un titolo e un montaggio che — essi sì — puntano più a colpire il lettore che a informarlo.

Gian Paolo Accardo è condirettore di Presseurop

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