11 giugno 2015 13:24

Tra il 1982 e il 1985 un gruppo di criminali compie una serie di violente rapine a mano armata nella provincia del Brabante Vallone, in Belgio, in cui rimangono uccise 28 persone e altre 40 ferite. Non sono mai stati chiari i motivi di queste azioni, a causa anche dell’investigazione incompetente da parte delle autorità giudiziarie. Il caso è rimasto irrisolto, alimentando una serie di ipotesi più o meno complottistiche. Una di queste è che la banda volesse creare un clima di instabilità sociale nel paese, con l’appoggio e la protezione delle più alte cariche politiche.

A Belgian autumn. (Jan Rosseel)

Per il fotografo Jan Rosseel (Bruxelles, 1979) questa non è solo un’affascinante vicenda di cronaca. Una delle vittime degli assassini del Brabante è suo padre.

Da questo profondo legame affettivo con la storia, Rosseel ha creato Belgian autumn. A confabulated history, un saggio visivo che ricostruisce i fatti, rimanendo sospeso tra narrazione pura e documentazione. Ha raccolto le testimonianze dei sopravvissuti, i rapporti e i reperti della polizia, i giornali dell’epoca, ma questi sono solo gli elementi di partenza. Il fotografo infatti vuole riportare in vita una storia avvenuta trent’anni fa come un investigatore che indaga non solo i fatti ma soprattutto l’attendibilità della memoria , mescolando ricerca scientifica, giornalismo e finzione.

A Belgian autumn. (Jan Rosseel)

Ilex Gallery inaugura l’11 giugno la presentazione del progetto negli spazi della galleria 10b Photography a Roma. La mostra rimarrà aperta fino al 24 luglio 2015.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it