07 maggio 1998 00:00

In un editoriale pubblicato il 10 aprile dal quotidiano israeliano Ha’aretz, Eliahu Salpeter scrive tra l’altro: “Bisogna fare una distinzione tra le manifestazioni contro Israele e gli atti di violenza contro gli ebrei.

Non tutte le critiche contro il governo di Israele sono indice di antisemitismo. Se gli ebrei della Diaspora hanno il diritto di appoggiare Israele, anche i cittadini musulmani hanno il diritto di appoggiare i palestinesi. La questione centrale è quella della violenza. Nessuna moschea o scuola musulmana è stata (finora) attaccata da bande di ebrei criminali.

Ogni Stato democratico è obbligato a proteggere la sua popolazione ebraica, così come è tenuto a proteggere dal razzismo gli immigrati, i musulmani e gli altri”. Sono parole che condividiamo fino in fondo. E che in Europa, oggi, sono meno scontate di quel che sembrano.

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