28 agosto 2003 00:00

Diciamo la verità: il dossier dell’Economist è senza precedenti. È difficile rintracciare, andando indietro nel tempo, una simile attenzione di un giornale nei confronti di un leader politico straniero. Nella versione integrale del dossier, che pubblichiamo in un inserto speciale al centro del giornale, non ci sono scoop sensazionali. C’è solo un meticoloso e paziente lavoro di ricostruzione. Accompagnato da ventotto semplici domande. Non c’è nessuna sbavatura retorica, nessuna traccia di quei toni polemici caratteristici di casa nostra e dei nostri giornali. Anche perché la fonte è al di sopra di ogni sospetto. Ricordiamolo ancora una volta: l’Economist è il settimanale dell’élite finanziaria mondiale, dell’establishment liberale e conservatore. Certo, qualche volta si concede battaglie come quella per la depenalizzazione delle droghe leggere. Ma, insomma: è un giornale che quando si occupa di Silvio Berlusconi non è certo prevenuto. E anche per questo non lo si può ignorare.

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