09 gennaio 2004 00:00

Qualche tempo fa la scrittrice indiana Arundhati Roy ha raccontato che la Bbc le ha annullato all’ultimo momento un’intervista sulla guerra in Iraq. Se fosse andata in onda, le hanno spiegato dall’emittente britannica, avrebbero dovuto trasmettere anche il punto di vista del governo statunitense o del presidente Bush. È curioso – ma non è strano – che in tutto il mondo un maggiore equilibrio nell’accesso ai mezzi d’informazione sia sempre più spesso invocato da persone che hanno a disposizione televisioni e giornali. È surreale che un presidente del consiglio proprietario di tre reti televisive trasmetta in diretta, all’ora di pranzo e sulla principale tv pubblica del paese, una conferenza stampa di fine anno e che poi si lamenti perché a tarda sera di un giorno festivo su un’altra rete va in onda un’intervista al direttore di un settimanale conservatore britannico che parla dell’Italia e del suo governo. Enrico Deaglio, autore della trasmissione sotto accusa, ha la nostra solidarietà.

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