22 dicembre 2004 00:00

Eugenie Harvey è australiana, ha 35 anni e lavorava in una società di pubbliche relazioni. A un certo punto ha mollato tutto e ha deciso di sfruttare la sua esperienza per fare qualcosa di veramente utile. Si è inventata un libro, che è diventato un caso editoriale e che si sta trasformando in un movimento internazionale. Si chiama We are what we do: siamo quello che facciamo, e si basa sull’idea – forse banale ma certamente affascinante – che se tutti noi decidiamo di fare una piccola cosa (attenzione: la stessa piccola cosa) l’effetto sarà enorme. Ecco quindi una lista di cinquanta piccole cose che ognuno può fare senza sforzo. Per esempio: sorridere; regalare i propri libri; mettere a casa almeno una lampadina a basso consumo; chiudere il rubinetto quando ci si lava i denti; mangiare più spesso in compagnia. L’unico equivoco da evitare: pensare di aver risolto i problemi dell’umanità masticando meno gomma americana.

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