24 marzo 2005 00:00

George W. Bush ha interrotto le sue vacanze in Texas ed è tornato a Washington per approvare una legge che consente di tenere in vita Terri Schiavo, anche contro il parere dei giudici, dei medici, del marito. Ha condito il tutto con commoventi appelli per la difesa della vita umana. Ma la religione c’entra poco. La scelta di Bush è solo politica. Nei sei anni in cui è stato governatore del Texas ha firmato la condanna a morte di 152 persone. Un record: nella storia moderna dell’America nessun governatore aveva mai autorizzato altrettante esecuzioni. Sul Times di Londra Bronwen Maddox ha scritto che “il caso di Terri Schiavo dimostra la diversità di posizioni degli Stati Uniti e dell’Europa su questioni come il diritto alla vita o alla morte”. Eutanasia, aborto, cellule staminali, pena di morte: il fossato che giorno dopo giorno separa le due sponde dell’Atlantico è addirittura più profondo che sulla guerra in Iraq.

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