31 marzo 2005 00:00

Una volta John Fitzgerald Kennedy confessò: “La gente pensa che io sia l’uomo più informato del mondo, ma spesso vengo a sapere le cose dal New York Times, come qualsiasi altro lettore”. Lo racconta a pagina 7 Gabriel Zaid, poeta e filosofo messicano. I potenti – siano essi leader politici, medici, imprenditori o giornalisti – fanno di tutto per nascondere la loro ignoranza che, ricorda Zaid, è lo stato normale della specie umana nonché il suo vantaggio sulle altre. I cittadini sembrano sempre pronti a lasciarsi convincere dall’idea che i potenti sappiano tutto e abbiano tutto sotto controllo. Invece bisogna fidarsi di più del proprio spirito critico, della propria capacità di valutare come effettivamente stiano andando le cose. Sempre, ma in particolare quando ci si trova davanti a una scheda elettorale. Anche perché, spiega Zaid, non serve un dottorato in un’università straniera per valutare i risultati dei nostri leader politici.

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