01 maggio 2005 00:00

In questo mondo diseguale, l’economista J. Bradford DeLong ricorda che in Cina ci sono famiglie intere che hanno solo un ettaro di terreno coltivato a grano e una capra, mentre dall’altra parte del pianeta ci sono persone che potrebbero comprare quel terreno e quella capra con un giorno di stipendio. Ormai l’hanno capito tutti. Sconfiggere la povertà nel mondo non è solo una questione di bontà d’animo. Ma il problema è che per sconfiggere la povertà bisogna almeno essere d’accordo su come nasce. Jeffrey Sachs, economista statunitense autore di The end of poverty, ha una teoria. Vandana Shiva, economista indiana autrice di Sopravvivere allo sviluppo, ha una teoria opposta. Intanto, mentre noi discutiamo, arrivano le multinazionali. Perché anche se guadagnano meno di due dollari al giorno, i poveri sono pur sempre quattro miliardi di persone. E le grandi aziende sentono odore di business.

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