28 settembre 2006 00:00

La prossima settimana niente Internazionale: aderiamo allo sciopero della Federazione nazionale della stampa. Ma non siamo contenti. Né come giornalisti, da quasi 580 giorni senza contratto. Né per i lettori, che vengono puniti per colpire gli editori. Gli scioperi penalizzano in particolare i giornali come il nostro, che devono gran parte dei loro ricavi alle vendite in edicola e agli abbonamenti – dunque ai lettori. Mentre colpiscono decisamente meno quei giornali, la maggior parte, che vivono soprattutto grazie alla pubblicità. Perché le copie non vendute con lo sciopero non sono recuperabili, mentre la pubblicità che non esce oggi può uscire domani. È urgente che i sindacati trovino nuove forme di lotta, senza mettere a rischio il delicato rapporto tra giornali e lettori. In Italia e all’estero ci si chiede “chi ha ucciso i giornali”. Sarebbe davvero triste se tra i colpevoli ci fosse il sindacato dei giornalisti.

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