20 marzo 2008 00:00

“Quando si parla dell’Iran, soprattutto oggi, sembra che esistano solo i fanatici e gli estremisti islamici. In questo modo togliamo ogni umanità agli iraniani, li rendiamo astratti. Secondo me la vera divisione del mondo è tra chi è coglione e chi non lo è”. Marjane Satrapi è convinta dell’importanza di non avere convinzioni, pregiudizi, idee granitiche. Ma anche di avere dei valori per i quali battersi sempre e comunque: “L’istruzione, l’uguaglianza tra uomini e donne, la libertà d’espressione”. Da quando ha disegnato Persepolis, non può più tornare nel suo paese: “L’esilio ti mette in una condizione particolare: ti fa sentire un estraneo, rispetto a te stesso e agli altri”. È nata in Iran, ha vissuto in Austria, il marito è svedese, lavora in Francia, è appena rientrata da una tournée negli Stati Uniti dove il suo film è stato candidato agli Oscar. Martedì 25 marzo, alle 21, Marjane sarà a Roma, all’Auditorium, per un nuovo appuntamento delle lezioni di giornalismo di Internazionale.

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