15 gennaio 2009 00:00

“Aiuto, sono musulmani, scappiamo”. The Millionaire è uno dei più bei film della stagione. Ma nell’originale quella frase era: “Sono musulmani, prendeteli”. Esattamente l’opposto della traduzione. “A parlare è un aggressore, non un aggredito. E la differenza è sostanziale, enorme”: ad accorgersene è stato Andrea Pomini, giornalista e dj, che per primo ne ha scritto sul suo blog. La storia del cinema e della letteratura è ricca di sviste ed errori di traduzione, spesso esilaranti, di solito commessi in buona fede. Più grave è quando questi errori capitano in altri contesti, per esempio in campo politico o diplomatico. Il piccolo incidente di Millionaire sottolinea il ruolo decisivo di chi traduce, e più in generale di chi svolge una funzione di mediazione tra lingue e culture diverse. Ma soprattutto è un esempio da manuale di come i pregiudizi e gli stereotipi che abbiamo tutti noi condizionino e orientino la lettura, e quindi la comprensione, del mondo che ci circonda.

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