17 settembre 2009 00:00

Secondo Piergiorgio Paterlini è colpa del pesce palla. “Mi chiedo dove siamo noi, dov’è la parte non berlusconizzata del paese, dove sono i sindacati, i cattolici che si definivano ‘democratici’, dove Casini, dove i parroci antidivorzisti, il Pd, i girotondini, gli studenti di qualche Onda. Ma, al di là delle sigle, proprio dove siamo noi. In realtà mi chiedo dove sono io. Domando a me stesso: perché sono qui, a casa, al mio computer e non incatenato a palazzo Chigi con un cartello che le tv possano mostrare a tutto il mondo, come farebbero per una protesta in Cina? È stato il pesce palla. Non c’è altra spiegazione. Il pesce palla: una prelibatezza, dicono. Che però può essere mortale. Perché contiene la tetrodotossina, un veleno più potente del cianuro. La tetrodotossina funziona così: non si riesce più a parlare, poi si resta paralizzati, eppure perfettamente coscienti. Fotografia

e diagnosi perfetta, no?”.

Questa settimana con Internazionale c’è il programma dei tre giorni di Ferrara. Noi, intanto, saremo lì.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it