14 aprile 2011 00:00

L’uomo moderno è comparso sulla Terra duecentocinquantamila anni fa. E almeno duecentocinquantamila sono gli anni necessari alle scorie provenienti dal cuore del reattore di una centrale nucleare per raggiungere un livello di radioattività non dannosa. Nessuno, per ora, è riuscito a trovare un sistema per ridurre questo tempo né per smaltire o conservare le scorie in modo sicuro. Oggi vengono sotterrate, ma è difficile immaginare come sia possibile far sapere agli esseri umani che abiteranno sul nostro pianeta tra migliaia di anni che in quel deposito, in quella cava, in quel magazzino ci sono rifiuti pericolosissimi. Il nucleare è una tecnologia che può produrre energia, ma anche vittime e distruzione, e non è un caso se uno dei suoi primi usi è stato in una guerra. Naturalmente si può sempre sperare che prima o poi qualcuno riesca a inventare un sistema per eliminare le scorie. Per ora su questo tema i sostenitori del nucleare sorvolano in modo elegante, come se fosse un problema secondario. Invece è fondamentale. Perché mettere soldi e ricerca in una fonte energetica che produce rifiuti pericolosi per migliaia di anni è pura follia.

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