15 marzo 2012 00:00

Radiolab è il nome di un programma radiofonico prodotto dalla Wnyc di New York e trasmesso in tutti gli Stati Uniti da centinaia di radio pubbliche. Dura un’ora ed è uno straordinario esempio di divulgazione scientifica, in cui si parla di temi che vanno dall’idea di tempo ai processi stocastici. Ma è anche la dimostrazione dell’incredibile vitalità dello strumento radiofonico. 

Non è un caso se Monocle, rivista britannica molto di moda tra l’élite cosmopolita, ha lanciato qualche mese fa una stazione radiofonica solo su internet. Spesso si dice: prima c’era la radio poi è arrivata la televisione, prima c’era il cinema muto poi è arrivato il sonoro, prima c’erano i giornali poi è arrivato il web. In realtà la radio è uno dei mezzi di comunicazione che hanno saputo sfruttare meglio le innovazioni tecnologiche.

Con i podcast, per esempio, che sono i file audio dei programmi radiofonici scaricabili online. E oggi con gli smartphone, che appena le connessioni saranno migliori diventeranno i nuovi transistor, le radioline che si tenevano incollate all’orecchio per sentire le partite, i giornali radio o i radiodrammi. Grazie a internet possiamo finalmente ascoltare ovunque e in diretta programmi musicali argentini, rassegne stampa indiane, trasmissioni di divulgazione scientifica newyorchesi.

Internazionale, numero 940, 16 marzo 2012

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