20 dicembre 2018 15:03

Édouard Louis ha 26 anni e ha scritto il suo primo romanzo nel 2014: Il caso Eddy Bellegueule, 169 pagine ambientate nella Francia profonda, la stessa in cui sono nati i gilet gialli. Un racconto autobiografico di povertà, violenza ed esclusione sociale.

Intervistato dal New Yorker sul movimento francese, ha detto tra l’altro: “Ho deciso di andare alle manifestazioni perché ho visto le foto. Ho visto persone povere, come mia madre, mio padre, persone esauste. Ho riconosciuto un corpo, nel senso più nobile del termine. Un corpo che non sono abituato a vedere nei mezzi d’informazione. E ho sentito che quelle foto mi parlavano. C’era l’emergere di un tipo di corpo che non vediamo mai e di parole che non sentiamo mai. Le persone dicono ‘non ho i soldi per mangiare, per far mangiare la mia famiglia. Natale sta arrivando e non posso comprare i regali ai miei figli’. Per me una frase come questa è molto più politica, più forte, di tutti i discorsi su ‘la repubblica’, ‘il popolo’, ‘la convivenza’. È il corpo dell’esclusione sociale. Di persone che vivono nella precarietà, che vengono da famiglie che da cinque generazioni non ricevono un’istruzione. (…) Cercano di liquidare il movimento dicendo che ‘c’è del razzismo, c’è dell’omofobia’. Ma è esattamente la ragione per cui dobbiamo esserci, per combattere e costruire un nuovo vocabolario. Quando ero bambino, persone come mio padre e mia madre esitavano tra votare la destra o la sinistra. Era un modo di dire ‘chi mi sosterrà? Chi mi renderà visibile? Chi lotterà per me?’. Dunque, che vocabolario userò? Dirò ‘soffro per colpa dei migranti’ o ‘soffro per le disuguaglianze e il classismo’? (…) La gran parte delle persone che ha votato per l’estrema destra lo ha fatto perché da tempo la sinistra non si preoccupa più di loro e ha smesso di parlare di povertà, di durezza delle condizioni di lavoro, di precariato. E così i poveri, i lavoratori, hanno cominciato a votare per l’estrema destra”.

Questo articolo è uscito il 21 dicembre 2018 nel numero 1287 di Internazionale, a pagina 5. Compra questo numero| Abbonati

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