19 aprile 2012 00:00

Anche se è meno usata rispetto ad altri segni di punteggiatura, per esempio la virgola, la lineetta – da non confondersi con il trattino che serve a unire due parole – è uno dei pochi segni di punteggiatura che sulla pagina salta all’occhio – basta leggere queste righe per accorgersene. In una frase, le lineette delimitano delle interruzioni improvvise – inserzioni parentetiche direbbero i grammatici – che aprono la strada ad altri pensieri o ad altre voci. Ma si prestano anche a molti altri usi – forse troppi.

Nello scorso numero John Lanchester – che oltre a essere un giornalista è uno scrittore – e si vede – le usa spesso, sia per interrompere un pensiero con un altro pensiero – tipico delle persone curiose e brillanti come lui – sia per spiegare o aggiungere informazioni. Certi scrittori usano le lineette per fare capolino – a volte in modo chiaramente pretestuoso, no? – nella narrazione. Gli americani le usano spesso per enfatizzare un’affermazione – qualsiasi affermazione. C’è chi le usa al posto di un altro segno di punteggiatura – i due punti. Ma tante lineette possono essere il sintomo di una frase troppo lunga o mal costruita. Internazionale usa le lineette con parsimonia perché – come avrete notato – troppe interruzioni danno fastidio.

Internazionale, numero 945, 20 aprile 2012

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