03 giugno 2014 13:45

Vi ricordate la Tragedia di una virgola di Gianni Rodari? Comincia così: “C’era una volta / una povera virgola / che per colpa di uno scolaro / disattento / capitò al posto di un punto / dopo l’ultima parola / del componimento”. Nell’articolo su Shinzō Abe dello scorso numero è successa una cosa simile: una virgola è finita per sbaglio al posto di un punto (pagina 48), anche se per fortuna non è capitata alla fine dell’articolo.

La virgola di Rodari fa una brutta fine: “La poverina, da sola, / doveva reggere il peso / di cento paroloni, / alcuni perfino con l’accento. / Per la fatica atroce morì”. Nel nostro caso non ci sono morti, ma una piccola tragedia sì, perché quella virgola inopportuna fa inciampare i lettori proprio all’inizio del paragrafo.

Incidenti anche peggiori succedono con i numeri. Nell’ottobre del 2009 alcuni correntisti di Bancoposta si sono ritrovati i conti prosciugati per colpa di un software che non leggeva la virgola dei decimali: se usavano il bancomat per prelevare o pagare cento euro (100,00), gliene venivano addebitati diecimila (10000). Il rischio di confondere i numeri è alto su Internazionale, perché l’inglese indica i decimali con il punto e le migliaia con la virgola: tutto il contrario dell’italiano.

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