16 giugno 2010 00:00

Ed Mayo e Agnes Nairn, Baby consumatori

Nuovi mondi, 335 pagine, 14,50 euro

Gli acchiappabambini esistono veramente e sfuggirgli è quasi impossibile. Non si tratta di mostri pelosi e nemmeno di pedofili organizzati, ma di esperti, che attraverso pubblicità, siti internet e altre strategie di marketing, cercano di mettere le mani sulla grossa fetta di mercato rappresentata dai consumi dei minori.

La cifra che spendono oggi i bambini è molto più alta di quella che spendevano i genitori alla loro età. Le dimensioni della posta in gioco fanno capire perché le aziende siano giunte a elaborare i sistemi agghiaccianti descritti in questo libro, come l’uso di trappole sotto forma di giochi online per carpire dati utili, o il reclutamento di bambini per fargli inserire commenti entusiasti su alcuni prodotti nei blog frequentati dai coetanei. L’attivista Ed Mayo, fondatore di Fair­trade, e la studiosa Agnes Nairn si dilungano sui campi in cui questa guerra – come la chiamano gli stessi pubblicitari – è più intensa (abbigliamento, alimentazione, tecnologia e telefonia) e su cosa produce nelle menti (consumismo, pregiudizi, bullismo).

Partendo dagli esperimenti che hanno condotto in Gran Bretagna, gli autori ci danno qualche consiglio per proteggere i bambini: in primo luogo parlare più spesso di soldi, cercando, insieme a loro, di riflettere su quale sia il modo giusto di procurarseli, conservarli e spenderli. Se non lo facciamo noi, ci penseranno gli acchiappabambini.

Internazionale, numero 851, 18 giugno 2010

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