21 maggio 2016 16:00

Riccardo Staglianò, Al posto tuo
Einaudi, 246 pagine, 18 euro

“Si fanno pubblicità dicendo che potete guadagnare contante extra, ma la domanda sottostante è ‘perché avete bisogno di guadagnare più di prima?’”. Questa frase della giurista Veena Dubal sulle imprese della sharing economy come Airbnb o Uber si presta a illustrare la tesi di questo libro, tra il reportage e il pamphlet, scritto dal giornalista Riccardo Staglianò.

I grandi cambiamenti che la tecnologia sta introducendo nel mondo del lavoro peggiorano le condizioni di gran parte della società. Automazione, algoritmi e condivisione tolgono lavoro alle persone ancora di più di quanto abbiano fatto le macchine nel corso della rivoluzione industriale. Il libro è pieno di esempi ed è narrato in modo accattivante; se da un lato stimola nel lettore un certo luddismo, dall’altro (soprattutto nel capitolo finale) gli offre una base per trovare soluzioni più efficaci. Si tratta di rimedi che non sono sociali né tecnologici, ma politici e in particolare fiscali: tassare le grandi imprese tecnologiche, costringerle a pagare i diritti sui contenuti che veicolano e creare un reddito di cittadinanza. Non sono obiettivi facili da raggiungere ma possibilità, utili per riflettere su una crisi sempre più estesa e sulle decisioni da prendere per riuscire ad arginarla adattandosi a un mondo che cambia molto rapidamente.

Questo articolo è stato pubblicato il 6 maggio 2016 a pagina 110 di Internazionale, con il titolo “La trappola della sharing economy”. Compra questo numero| Abbonati

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