07 maggio 2017 18:00

Andrea Wulf, L’invenzione della natura
Luiss University Press, 516 pagine, 22 euro

Il naturalista Alexander Von Humboldt (1769-1859) ha avuto un’influenza determinante su individui che oggi sono molto più famosi di lui. Simón Bolívar elaborò, anche sulla scia del viaggio di Humboldt, il suo progetto di liberazione del Sudamerica. Senza Humboldt difficilmente Jules Verne avrebbe potuto concepire una letteratura d’avventura in cui è così presente l’esplorazione della natura. Charles Darwin lesse per tutta la vita le opere di Humboldt e non negò mai i suoi debiti verso le sue teorie del cosmo.

Questo libro, scritto in modo brillante e attraente anche per lettori giovani, ne ripercorre la vita mettendola in connessione con il contesto politico (rivoluzione, restaurazione, nuovi conflitti) e quello intellettuale, segnato da una cultura scientifica ancora unitaria, precedente alla specializzazione universitaria. Di Humboldt viene raccontata l’infanzia in Prussia, il fondamentale viaggio in America e poi l’elaborazione di un’idea della natura in cui i differenti elementi sono parte di un sistema organico e non sono modificabili senza conseguenze sul tutto. Così Andrea Wulf fa di Humboldt il padre di un approccio ecologico alla natura che rivela le responsabilità dell’uomo e racconta le avventure di un intellettuale interessato a capire il mondo e a difendere la libertà degli uomini.

Questa rubrica è stata pubblicata il 5 maggio 2017 a pagina 92 di Internazionale. Compra questo numero| Abbonati

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