28 gennaio 2021 12:59

Claudio Pavone
Gli uomini e la storia
Bollati Boringhieri, 233 pagine, 18 euro

Claudio Pavone è conosciuto soprattutto per aver pubblicato nel 1991 Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità nella Resistenza (Bollati Boringhieri), che cambiò il modo di guardare a quel passaggio nella storia italiana, innescando polemiche per aver usato un’espressione (“guerra civile”) che era stata strumentalizzata dai neofascisti, ma soprattutto facendo comprendere, sulla base di una vasta documentazione, come nel biennio 1943-1945 si fossero intrecciati conflitti diversi, che avevano condizionato le scelte degli italiani.

Questa limpida e lineare raccolta di cinque saggi, curata e introdotta da David Bidussa, permette di capire come lo studio della resistenza si collegava in Pavone a una più ampia riflessione sui momenti di cesura e la loro percezione, dunque sul modo di definire e leggere attraverso le fonti di cui disponiamo ciò che chiamiamo continuità e discontinuità nella storia. Al centro del libro si colloca il saggio Continuità dello stato. Istituzioni e uomini, che analizza da una prospettiva privilegiata (Pavone era anche un grande archivista) il modo in cui dopo la caduta del fascismo non si fecero i conti con gli apparati e la burocrazia che lo avevano nutrito e sostenuto. Lo precede un saggio su un altro momento di cesura, il
risorgimento, e lo seguono due analisi sul regime fascista e una riflessione sulla memoria e il ruolo che vi giocano le cose.

Questo articolo è uscito sul numero 1393 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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