20 marzo 2015 17:25

La corte di cassazione ci insegna l’amore: “L’instaurazione di una relazione sentimentale fra due persone appartiene alla sfera della libertà e rientra nel diritto inviolabile all’autodeterminazione fondato sull’articolo 2 della Costituzione, dal momento che non può darsi una piena ed effettiva garanzia dei diritti inviolabili dell’uomo (e della donna) senza che sia rispettata la sua libertà di autodeterminazione”. Ma soprattutto, i giudici della suprema corte ci insegnano lo sconforto: “Nessuno può avere la pretesa di perquisire i telefonini altrui per trovare prove di tradimenti”.

Il fatto è questo. Un ventiquattrenne di Barletta litiga con la sua ragazza, le prende il telefono e legge i suoi messaggi. Lei lo denuncia e i giudici lo condannano per rapina perché ha violato “il diritto alla riservatezza” e ha inciso “sul bene primario dell’autodeterminazione della persona nella sfera delle relazioni umane”.

Suona tutto bene, in questo discorso, libertà e sentimenti e autodeterminazione sono parole tonde e rassicuranti. Ma il fatto è che l’amore è pieno di spigoli, può essere opaco, di sicuro è un corpo su cui attecchiscono parecchi virus: ci rende belli e stupidi e malmostosi. E ce lo insegnano anche la letteratura e la musica, che non hanno mai provato a raddrizzare le gambe ai cani, e non servono a niente, ma quando vogliono riescono a illuminare qualche angolo nascosto dell’animo umano.

La canzone più onesta sull’amore di Franco Battiato, per esempio, non è La cura. “Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore / dalle ossessioni delle tue manie”, è un bel verso, ma curare è compito dei medici, non degli amanti. Piuttosto, è meglio gettare la maschera come in Vite parallele: “Tu pretendi esclusività di sentimenti, non me ne volere perché sono curioso, bugiardo e infedele”.

Una delle più belle storie d’amore l’ha raccontata Clancy Martin in Adulterio in America centrale. La protagonista è una donna che ama il marito, ma non riesce a non tradirlo. Lui scopre tutto perché le bollette della moglie arrivano a lui. Quindi fa la stessa cosa che ha fatto il ragazzo barese: le prende il cellulare e scopre tutto. Martin è un ex alcolista con problemi di droga che ha passato parte della sua vita in una gioielleria a ingannare i clienti – e a sposarsi e divorziare. Ora insegna filosofia all’università del Missouri e in Love and lies scrive: “Il più grande attacco a una concezione matura e durevole dell’amore erotico viene dall’idea popolare e sconsiderata che l’amore vero dipenda dall’assoluta veridicità (sia nei confronti dell’amato, sia di se stessi). Questo mito culturale, che arriva dalle nostre radici giudaico-cristiane, rende infelici tante storie e porta a divorzi disastrosi”.

In linea di principio si può essere d’accordo con la corte di cassazione, ficcanasare nei diari, nelle lettere e nei messaggi della persona con cui stiamo è moralmente riprovevole, scorretto sadico e doloroso: ma tutto questo non ci ricorda che siamo umani, e quindi imperfetti e a volte rancorosi? Senza mettere in conto che peggio degli amori che finiscono ci sono solo gli amori storti che non finiscono, e molti di questi amori non finiscono perché nessuno dei due innamorati si mette a leggere di nascosto i messaggi dell’altro.

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