15 marzo 2021 17:04

Grace Paley
Tutti i racconti
Big Sur, 516 pagine, 24 euro

Nella traduzione di Isabella Zani, ecco un libro che tutti dovrebbero avere e leggere o, come me, rileggere. Ho avuto la fortuna di conoscere Grace Paley a Milano quando La tartaruga (Laura Lepetit) pubblicò una delle tre raccolte che compongono questo libro, mi pare Enormi cambiamenti all’ultimo minuto. Ne ho il ricordo di una donna semplice e schietta, che mi fece pensare, e si divertì quando glielo dissi, a una delle magnifiche pioniere dei film di John Ford. Una vera compagna, pensai allora e penso ancora, perché fu anche una figura esemplare del movement americano e di ogni “movimento”.

Ha scritto, con Carver, i più bei racconti dopo Hemingway, imparando da Čechov e dalla Mansfield, ma reinventando una lingua per raccontare con semplicità e immediatezza situazioni e personaggi quotidiani, di proletari e borghesi, di intellettuali e immigrati, di uomini e donne, di vecchi e bambini. Sullo sfondo di città dove l’individuo conta poco ma sa come difendersi. La fraterna prefazione di George Saunders esplora l’originalità di una voce unica nella letteratura del novecento. La paragona a Whitman ma ci ricorda che Paley parlava anche di noi, dei nostri Piccoli contrattempi del vivere, in modi nuovi, da sorella saggia e piena di umorismo che sa il valore delle persone e dei sentimenti, dei sogni che rendono la vita accettabile.

Questo articolo è uscito sul numero 1400 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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