Dobbiamo ancora parlarne? Che novità rappresentano i nuovi attacchi di Silvio Berlusconi contro i tedeschi (per i quali “i campi di concentramento non sono mai esistiti”), contro il presidente della repubblica (che doveva graziarlo) o contro i giudici che hanno preso nei suo confronti una “decisione politica”? Affermazioni rilasciate per strumentalizzare il sentimento “antitedesco” di una parte degli italiani o gaffe di una persona stanca? Ognuno ha la sua opinione.
Ma tutto ciò che cosa può dirci di più su un uomo di 77 anni il cui declino sembra ormai inesorabile, i cui risultati di vent’anni di regno sulla vita politica italiana sono quasi nulli e la cui vita privata è sotto molti aspetti pietosa? Che cosa ci insegna ancora sull’Italia e sugli italiani? Al di là del suo aspetto più o meno romantico, la tragicommedia di un uomo ridicolo, condannato, escluso dal parlamento, abbandonato dai suoi amici può ancora essere considerata una notizia?
Tutte queste domande sono normale amministrazione per il corrispondente estero che lavora in Italia, quando ogni mattina apre i giornali che dedicano quattro-cinque pagine alle ultime dichiarazioni di Berlusconi. Anche lui, a sua volta, dovrà aggiungere il suo commento, la sua indignazione? E a cosa corrisponderà? A un breve trafiletto, a un’inchiesta, a un articolo ironico (l’ennesimo)?
Ma ecco che, per quanto ridicolo e grottesco possa apparire, Berlusconi è ancora a capo di un partito, Forza Italia, che si presenta alle elezioni europee e che per di più è alleato del governo nella delicata questione delle riforme istituzionali. È vero, i sondaggi danno alla sua formazione solo il 20 per cento delle intenzioni di voto, ben distante dal Movimento 5 stelle e dal Partito democratico, e tutti lo vedono come il grande sconfitto.
Ma dopo tutte le volte che lo abbiamo dichiarato politicamente morto senza poi averne avuto la conferma definitiva, adesso ci viene un dubbio. E se riuscisse a risorgere, a risalire la china dei sondaggi? Se le sue promesse di cure veterinarie gratuite agli animali da compagnia dei pensionati o per le dentiere riuscissero ad attirare l’attenzione della popolazione? Più la si spara grossa e meglio è. Nel febbraio del 2013, alla vigilia delle elezioni, Berlusconi aveva promesso di rimborsare le tasse, e milioni di persone ci avevano creduto.
(Traduzione di Andrea De Ritis)
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