17 marzo 2020 15:39

Per sostenerci nell’isolamento forzato aziende e istituzioni hanno messo a disposizione in rete contenuti che si possono vedere, sentire e scaricare gratuitamente (e poco importa se sono astute mosse di comunicazione o pura filantropia). Tra questi ci sono i cento film gratuiti fino al 3 aprile di The Film Club, piattaforma streaming della storica casa di produzione e distribuzione Minerva Pictures.

Tra i titoli c’è un po’ di tutto, da Pedro Almodóvar a Mario Merola. E poi c’è La mala ordina di Fernando Di Leo. Tratto da un racconto di Giorgio Scerbanenco e secondo film della trilogia milanese del maestro del poliziottesco – dopo Milano calibro 9 e prima di Il bossLa mala ordina racconta la storia di un magnaccia, Luca Canali, interpretato da un mitico Mario Adorf. Canali è un pesce piccolo, finito in mezzo al gioco di potere di mafiosi che si litigano ricche partite di eroina sulle due sponde dell’Atlantico. Reagisce però agli attacchi dei sicari con una furia che nessuno si sarebbe aspettato (e dà vita a un inseguimento da antologia). Nel cast ci sono anche Woody Strode, Henry Silva, Luciana Paluzzi, e figure mitiche come Adolfo Celi, Sylva Koscina, Franco Fabrizi e addirittura Renato Zero con la bombetta in testa.

Mi piacerebbe parlare a lungo di Fernando Di Leo, un gentiluomo, un autore intelligente, provocatorio e soprattutto un uomo e un regista libero. Mi piacerebbe anche parlare di quando il cinema italiano era un’industria vera e c’era spazio anche per dei piccoli capolavori noir, come La mala ordina, per personaggi come Luca Canali, e attori come Mario Adorf. Ma la cosa migliore è vedere il film e anzi, tutta la trilogia milanese, anche in ordine sparso.

La mala ordina
Di Fernando Di Leo. Con Mario Adorf, Adolfo Celi, Henry Silva, Woody Strode, Luciana Paluzzi, Franco Fabrizi. Italia 1972, 95’. The film club

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