26 agosto 2016 18:02

René Burri
Tre Oci, Venezia
Fino all’8 gennaio 2017
Cento opere ripercorrono la carriera di Burri e raccontano il suo approccio all’architettura come operazione politica e sociale in grado di imporre una visione sul mondo. Dall’Europa al Medio Oriente, dall’Asia all’America Latina, i ritratti e le opere dei grandi architetti del ventesimo secolo, tra cui Le Corbusier, Oscar Niemeyer, Renzo Piano e Richard Meier. E poi le immagini di eventi storici come la caduta del muro di Berlino o le proteste di piazza Tienanmen a Pechino nella primavera del 1989.

Silvia Lelli e Roberto Masotti
Galleria Nazionale dell’Umbria
Gli scatti di Silvia Lelli e Roberto Masotti sono un viaggio tra i protagonisti della scena musicale classica, jazz e rock dagli anni sessanta a oggi. In ottanta immagini hanno raccontato le esibizioni dal vivo, tra gli altri, di Keith Jarrett, Jan Garbarek, Astor Piazzolla, Miles Davis; e di maestri della musica classica come Mitislav Rostropovich, Leonard Bernstein, Maurizio Pollini, Claudio Abbado, Riccardo Muti, all’interno della Scala di Milano.

European photo exhibition award
Villa Argentina, Viareggio
Fino al 29 agosto 2016
È la terza edizione dello European photo exhibition award, l’esposizione fotografica nata dal lavoro di dodici fotografi che hanno attraversato l’Europa per raccontare i cambiamenti più profondi, sul tema dei “confini sfuggenti”. La mostra raccoglie circa cento immagini che colgono gli aspetti caratteristici dei singoli stati, ma anche elementi che li accomunano. Tra i fotografi esposti: Arianna Arcara e Pierfrancesco Celada dall’Italia, Marthe Aune Eriksen dalla Norvegia, Margarida Gouveia dal Portfogallo e Marie Hald dalla Danimarca.

Domon Ken
Museo dell’Ara Pacis, Roma
Fino al 18 settembre 2016
Considerato uno dei più importanti fotografi giapponesi e il maestro del realismo, Domon Ken sosteneva che il valore di un’opera consiste nel legame tra la macchina fotografica e il soggetto. La mostra presenta quasi 150 immagini dell’artista che raccontano il percorso di ricerca personale e allo stesso tempo l’evoluzione culturale e sociale del suo paese. “L’opera di Domon può essere definita autobiografica, una documentazione privata prima che sociale”, spiegano i curatori.

Dorothea Lange
Studio Trisorio, Napoli
Fino al 15 settembre 2016
Per Dorothea Lange la macchina fotografica è stata una “grande maestra”, uno strumento per osservare e imparare dal mondo, cercando di vivere “una vita visiva”. Affermava che “bisognerebbe usarla come se il giorno dopo si dovesse essere colpiti da improvvisa cecità”. La grande retrospettiva a Napoli ripercorre la carriera della fotografa statunitense, concentrandosi soprattutto sulle foto realizzate negli anni della grande depressione, tra cui l’iconica Migrant mother.

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