30 luglio 2015 10:01

Ha già superato otto milioni di firme la petizione #UpForSchool. Lanciata da grandi organizzazioni educative non governative come A world at school e Plan internacional, è sostenuta da Gordon Brown, inviato speciale dell’Onu per l’educazione. Il risultato della raccolta di firme è stato annunziato durante la conferenza internazionale Educazione per lo sviluppo, ospitata a Oslo dal governo della Norvegia. La petizione è molto semplice: “Noi, giovani, insegnanti, genitori, cittadine e cittadini di tutti i paesi ci rivolgiamo ai nostri governanti perché mantengano la promessa, da loro fatta all’Onu nel 2000, di assicurare entro il 2015 a ogni bambino e bambina di andare a scuola e realizzare il suo diritto all’educazione superando gli ostacoli che impediscono di sprigionare attraverso la scuola il suo potenziale”.

L’obiettivo è lontano. Børge Brende, ministro degli esteri, ha annunziato che la Norvegia raddoppierà la somma destinata alle scuole di paesi poveri. Ma tra il 2010 e il 2015 i fondi degli altri stati sono diminuiti. Oslo propone di creare una commissione internazionale presieduta da Gordon Brown per reperire fondi ordinari e, distinti da questi, fondi per le emergenze straordinarie che oggi vivono Nepal, profughi siriani, paesi centroafricani. Spendiamo per difesa, cibo, salute, ma quasi niente in istruzione. La Norvegia ha ottenuto un summit dell’Onu in settembre per correggere questa cecità grave oggi e per il futuro di milioni di bambine e bambini.

Questo articolo è stato pubblicato il 24 luglio 2015 a pagina 89 di Internazionale, con il titolo “Finanziatori unitevi”. Compra questo numero | Abbonati

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