Ho da poco scoperto che mio figliastro (14 anni, vive con noi a tempo pieno) ha cominciato a rubare, indossare, sporcare e nascondere i pannolini di sua sorellina piccola. Li ho trovati perché li nasconde nel suo armadio, che in casa usiamo anche come ripostiglio. Dopo averne parlato un po’ con lui, mi sono convinta che indossarli gli dia piacere (lui parla di “curiosità”, ma questa cosa va avanti da così tanto tempo che ormai avrà capito che cosa gli fa provare).

Ha perfino rubato qualche pannolino della bambola Baby Alive della figlia dei vicini, per metterseli e sporcarli. Noi gli abbiamo detto che deve smetterla di rubare pannolini: dai nostri vicini perché rubare è sbagliato, e da noi perché costano un occhio. La cosa ci disgusta abbastanza, anche se in generale siamo persone aperte. Ancora di più mi disgusta l’idea che in casa mia si nascondano montagne di pannolini sporchi, ma nemmeno il pensiero di bagnarsi i pantaloni di proposito è molto piacevole. Secondo me il ragazzo sta sviluppando un feticismo: non penso che un genitore debba immischiarsi in certe cose, però ci sta appestando la casa.


–Parent Is Seriously Stumped

Tuo figliastro è un feticista dei pannolini? Magari sì, o magari no. 
”Potrebbe trattarsi di semplice ‘curiosità’, come dice lui”, spiega il dottor Jesse Bering. Psicologo ricercatore e autore di testi scientifici, che collabora regolarmente con Slate, Scientific American e altre pubblicazioni. “Nella prima adolescenza non è semplice esprimere con facilità i propri impulsi travolgenti. Ai quattordicenni noi non offriamo alcuna valvola di sfogo sessuale ‘socialmente accettabile’, a parte la masturbazione. Che, parliamoci chiaro, può diventare monotona. È quindi possibile che suo figliastro stia semplicemente esplorando i materiali a disposizione che – ehm – trova in giro”.

Bergin, che ha appena terminato il suo secondo libro sulla sessualità umana, ricorda che a 14 anni anche lui faceva cose abbastanza bizzarre. “Ricordo momenti in cui provavo eccitazione facendo la pipì nel lavandino del bagno”, racconta. “Oggi per me è difficile rientrare nella testa del bambino libidinoso che sono stato. L’idea di pisciare nel lavandino con un’erezione mentre mi guardo allo specchio nudo ormai non mi risulta più particolarmente eccitante”.

E visto che stiamo tirando fuori gli altarini: ricordo che io, a 14 anni, rubavo i collant – non l’ho mai raccontato a nessuno – e mi eccitavo guardandomi allo specchio mentre li indossavo. Proprio come Bering crescendo non è diventato un feticista della pipì nei lavandini, io non sono diventato un feticista dei collant allo specchio. Se quindi è probabile che tuo figliastro sia un feticista dei pannolini in erba, è anche possibile che stia solo sperimentando perché è arrapato. Detto questo…
 “Anche se venisse fuori che suo figliastro ha davvero una passione per i pannolini, è una forma di feticismo abbastanza innocua”, dice Bering.

“Come qualsiasi altra parafilia, ‘curarla’ sarebbe pressoché impossibile, anche in età così giovane. È semplicemente una cosa che lui deve imparare a gestire in modo responsabile. Da fuori può risultare disgustosa, e certo, una montagna di pannolini marci nascosta sotto il letto potrebbe diventare un problema igienico, ma mai sottovalutare il potere di una bella discussione franca e basata su un amore autentico e incondizionato”.

Intavola questa discussione rassicurando tuo figliastro sul fatto che gli vuoi bene. Digli che quasi tutti gli esseri umani hanno qualche piccola perversione – di questo parla il nuovo libro di Bering – ma i vizietti sono una cosa privata, e se tu hai deciso di parlargli della sua fissa dei pannolini è solo perché lui non è stato esattamente un mago a tenerla nascosta. Poi proponigli un patto: se lui fa lo sforzo di smaltire con discrezione i pannolini che sporca, tu non andrai a cercarli, e non solo: qualora dovessi trovarne un paio in fondo al bidone della spazzatura in giardino, te ne starai ben zitta.


“Quanto al problema dei furti”, prosegue Bering, “un feticista dei pannolini quattordicenne non può semplicemente fare un salto al negozio e comprarsi le forniture erotiche pagandole di tasca sua. Per cui dagli la possibilità di guadagnarsi i soldi che gli servono per comprarsi un paio di pannolini ogni tanto facendo qualche lavoretto in casa. E se è giusto che il fatto di rubare susciti preoccupazione, al tempo stesso offre una scusa comoda e meno imbarazzante per affrontare la questione del feticismo.
 Sapere che ha rubato dai vicini, puoi dire al tuo figliastro, è il motivo principale per cui hai deciso di portarlo da uno psicologo. Un professionista valido può esplorare le ragioni della sua cleptomania e offrirgli un interlocutore comprensivo, che soprattutto non è un genitore, con cui parlare apertamente di qualsiasi sentimento tabù/proibito”.


Il nuovo libro di Bering, *Perv: the sexual deviant in all of us, uscirà l’8 ottobre, ma potete (e dovete!) ordinarlo fin da ora. Seguitelo su Twitter – @jessebering – per leggere i suoi divertentissimi post #DailyDeviant.*


(Traduzione di Matteo Colombo)

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