01 febbraio 2017 18:19

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Sono un ventiseienne eterosessuale europeo. Sto da quattro anni con la mia fidanzata e siamo monogami. Lei poco tempo fa mi ha tradito. Quando me lo ha raccontato, ho sentito un dolore forte, anche più forte di quel che mi sarei aspettato. Dopo qualche giorno, però, ho scoperto che l’attrazione sessuale per lei, anziché diminuire, dopo quell’avventura era aumentata. Nello specifico, ho cominciato ad avere fantasie di cuckolding. Vorrei che mi raccontasse tutto quello che ha fatto, senza risparmiarmi alcun dettaglio, mentre facciamo sesso; oppure che sperimentassimo una vera e propria situazione di cuckolding in cui lei fa sesso con un altro in mia presenza mentre io le do delle istruzioni e le dico esattamente cosa fare. Il problema è che non so bene che reazione avrebbe se le proponessi di mettere in pratica queste fantasie. Lei si sente molto in colpa e ha visto con i suoi occhi quanto ho sofferto per il suo tradimento. Rivelandole queste fantasie ho paura di spaventarla. Ho anche paura che, siccome si sente in colpa, mi dica di sì senza volerlo fare davvero. In più non voglio darle l’idea che ciò che ha fatto, ovvero tradirmi, mi sia piaciuto. Non mi è piaciuto, ma vorrei riviverlo in una modalità di gioco mantenendo un assoluto controllo. Secondo te come faccio ad affrontare questo discorso? Che reazione devo aspettarmi? E se lei dovesse dirmi di sì, come faccio a essere sicuro che lo voglia davvero?

–Feeling Obsessed Replicating Treason & Dominating Adulterer

Il cuckolding, come tutti i feticismi e/o le fantasie, si configura in modo unico da persona a persona e può essere adattato alle specifiche relazioni. Ma è l’umiliazione erotica, quella della persona che viene tradita, a distinguere il cuckolding da pratiche come l’hotwifing e l’husbanding (ovvero il permesso dato alla moglie o al marito di avere relazioni sessuali esterne alla coppia), o lo scambismo. A controllare la situazione è il partner del cuckold o della cuckold, ovvero della persona che “tradisce”, e il cuckold gode a vedersi sbattere in faccia – a volte letteralmente – la prova del tradimento (questo almeno in teoria: ricevo un sacco di lettere da donne, e da qualche uomo, sposate con cuckold molto dominanti).

Allargando l’inquadratura: la reazione che hai avuto scoprendo di essere stato tradito – dolore e shock, seguiti a breve giro da un aumento del desiderio sessuale per la tua fidanzata – non è rara. Meno comune è che a erotizzare il tradimento sia la persona tradita; può succedere che sull’onda di un’avventura extraconiugale una coppia ritrovi l’intesa sessuale, ma è raro che arrivi a integrare l’erotizzazione dell’infedeltà nel proprio repertorio sessuale. Nella tua fantasia, però, saresti tu a guidare i giochi e dire alla fidanzata cosa fare. Questa non è affatto una fantasia di cuckolding, e potrebbe invece essere una fantasia di vendetta.

Ma la crisi innescata da un tradimento offre a entrambe le parti una buona occasione per essere completamente sinceri su ciò che si desidera in futuro. Ed è questo che tu devi fare, FORTDA: essere totalmente sincero. Innanzitutto, assicurati che la tua fantasia sia un impulso autentico, ovvero qualcosa che ti eccita realmente e che la scoperta del tradimento ha solo fatto affiorare, non una scusa per punire la fidanzata che ti ha tradito. Assicurati insomma che non sia una fantasia di vendetta. Se ti eccita davvero, allora metti in chiaro tutto: la sorpresa per questa nuova fonte di eccitazione, il senso di confusione che provi e i tuoi legittimi timori (non vuoi che lei accetti di farlo perché si sente in colpa, non è una licenza di tradire).

Magari l’idea la manderà in paranoia. Magari le piacerà. Può anche darsi che prima la mandi in paranoia e poi finisca per piacerle (la maggior parte delle coppie che fanno cuckolding ci arriva così: il marito/fidanzato lo propone, la moglie/fidanzata va in paranoia; settimane, mesi o anni dopo la moglie/fidanzata chiede se la proposta è ancora valida). I parametri potete metterli a punto in seguito, se deciderete di esplorare questa cosa, ma tutto comincia parlandone. In bocca al lupo.


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Ti scrivo dall’Italia, dove ti leggo su Internazionale. Sono un uomo sulla trentina sessualmente paralizzato con la sua fidanzata. Siamo insieme da quattro anni, e da un anno il sesso è gradualmente sparito, lasciandomi solo con la mia abile mano (sinistra). Questa paralisi sessuale sta cominciando a ripercuotersi sui nostri comportamenti. Non ci accettiamo più. Cominciamo a ignorarci. La comunicazione verbale scarseggia. Eppure come amici siamo eccezionali. Io sono un bell’uomo, socievole, in forma e con un sacco di sperma. Le ragazze sono parecchio interessate, ma io non voglio tradire. Non credo nella monogamia, ma la mia fidanzata non potrebbe mai sopportare un tradimento. Che cazzo faccio?

–Literally Outta Order Penis

A volte un rapporto muore ma noi insistiamo a tenere in piedi il cadavere appoggiandolo in un angolo, LOOP, e facendo finta che sia ancora vivo. Lo facciamo perché il rapporto sarà anche defunto, ma la partner o il partner no. E noi non possiamo constatare il decesso del rapporto – ovvero lasciarci e stop – senza ferire una persona per la quale abbiamo provato dei sentimenti, e che magari come persona ci piace ancora molto. Allora ci aggiriamo in punta di piedi intorno al cadavere semiputrefatto finché la puzza non diventa impossibile da ignorare.


La vostra relazione è morta, LOOP: non vi accettate più, vi ignorate, e il sesso è venuto meno un anno fa. Come se non bastasse, LOOP, tu non credi nella monogamia e lei non tollera i tradimenti. Anche qualora il rapporto non fosse defunto – e se ancora non lo è, LOOP, ci siete così vicini che basta schiaffare sulla cartella clinica una bella etichetta con scritto “evitare l’accanimento terapeutico” – voi due non siete fatti l’uno per l’altra. Lasciatevi, fate del vostro meglio per salvaguardare la vostra eccezionale amicizia, e tu smettila di sprecare tutto quello sperma.

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L’inglese non è la mia madrelingua. Abbi pazienza. Sono una bisessuale di 26 anni. Ho sempre saputo di esserlo, ma come molte bisessuali ho finito per andare con i maschi. Da giovane ho avuto una lunga relazione seria con un uomo, e ho cominciato a esplorare la mia sessualità solo dopo aver trovato il coraggio di lasciarlo. Dopodiché mi sono innamorata di una ragazza. Lei è lesbica, e dopo un lungo e sudatissimo corteggiamento sono finalmente riuscita ad averla. Stiamo insieme da due mesi. L’ho detto ai miei genitori (con i quali convivo, nella mia cultura abitare con i genitori da adulti è accettabile, non giudicarmi), i quali non hanno esattamente gradito. Eppure tutto sembra andar bene: amo una donna, lei ama me, i miei ci lasciano in pace. Il problema è che ho voglia di cazzo. Voglio che un uomo mi prenda e faccia sesso con me. Di occasioni me ne sono capitate, ma non l’ho fatto per rispettare l’esclusività del nostro rapporto. La mia ragazza sa dei miei dubbi, ma dice che sto solo “mettendo in discussione la mia non eterosessualità”. Non voglio lasciarla perché lei è la mia principessa e la mia dea, e voglio venerarla per l’eternità. Ma ho paura di prendere decisioni o seguire impulsi sbagliati. Come devo procedere?

–Wanting A Dick

Questi non sono dubbi, WAD. Sono desideri. Tu sai cosa vuoi: vuoi la tua ragazza, hai voglia di cazzo, vuoi che un uomo ti prenda e vuoi continuare a mettere in discussione – e modellare e ridefinire – la tua non eterosessualità. Il problema, WAD, non è che non sai cosa vuoi: è che non sai come fondere tutti questi desideri in un’identità coerente (una possibile risposta: “Bisessuale, lesboaffettiva, probabilmente non monogama”).


Ci sono un sacco di possibilità che tu e la tua ragazza potete esplorare, insieme o separatamente. Procuratevi un cazzo finto e usatelo insieme. Se questo non basta a placare la tua fame di cazzo, magari la tua ragazza dovrebbe aprirsi all’idea del sesso a tre. Se non le va di scoparsi un uomo con te, discutete la possibilità di aprire la coppia.

Detto questo, WAD, tu e la dea principessa che tanto hai faticato per conquistare state insieme solo da due mesi. Se già in questa fase sei devastata dalla voglia di cazzo – se dopo otto settimane non riesci a concentrarti solo su di lei – forse per te l’esclusività sessuale non è la scelta giusta.



(Traduzione di Matteo Colombo)

Questo articolo è stato pubblicato su The Stranger.

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